SUL MONTE DI RAGOGNA

UNA CHIESETTA E DELLE LAPIDI

ricordano i caduti della “Julia”. In particolare una lapide è dedicata agli alpini della brigata “Gemona” che hanno perso la vita nel naufragio del Galilea. Era il 28 marzo 1942, la nave partita dal porto greco di Patrasso stava riportando in Italia gli alpini dopo che era stato deciso lo spostamento dal fronte greco a quello russo. Il “Galilea” a bordo aveva circa 1532 persone ( dati ANA ): l’intero battaglione “Gemona” (23 ufficiali, 27 sottufficiali, 639 alpini), tre ospedali da campo, ufficiali del comando reggimento, militari con foglio di licenza in tasca. Insieme al “Galilea” viaggiavano altre 5 navi ma gli alpini della brigata Cividale dovranno restare a terra perchè non c’era + posto. Le navi sono scortate da un incrociatore e da 4 torpediniere, che lanciano a intermittenza bombe di profondità per scongiurare il pericolo dei sommergibili. Le navi erano dirette al porto di Bari, ma qd il convoglio doppia l’isola di Corfù, si sentono arrivare i primi siluri che sfiorano il “Piemonte” e il “Crispi”, poi alle 22.45 il grande botto, un siluro lanciato da un sommergibile inglese colpisce il “Galilea” ad una fiancata aprendogli uno squarcio di 6x6m. La nave comincia ad inclinarsi e la frenesia s’impossessa delle persone. Alcuni si buttano ma solo quelli che sanno nuotare riescono ad allontanarsi dalla nave e non vengono sbattuti sotto le eliche. Ma la maggior parte per la paura resterà sulla nave che dopo cinque ore affonda completamente. A salvarsi saranno solo il 18% delle persone a bordo.
Una disgrazia nella disgrazia perchè gli alpini del btg. “Gemona” avevano già pagato un duro prezzo perdendo il 2° btg nella battaglia sul Golico e adesso vedevano sparire anche il 3° btg. Per il Friuli un’ immensa perdita, infatti gran parte degli alpini erano friulani.
Adesso ogni anno sul monte Ragogna si commemora quel giorno.

Alpin jo mame!

L’ERA DEGLI SKATES

ERA – DAY
ovvero
European Rollers Action – Day

 European Rollers Action - DAY Ora come ora, non sarebbe nemmeno posssibile pattinare sulle ciclabili. Infatti c’è una proposta di legge dove si chiede di modificare il codice della strada per adeguarlo alla legislazione dei paesi europei che consentono l’uso dei rollers almeno sulle ciclabili.
Ma a noi piacerebbe che si facesse ancora un passo avanti per permettere a chi usa i pattini di poter girare liberamente anche per le strade come avviene per le biciclette.
Per sostenere questa proposta, l’idea 💡 sarebbe quella di avere una giornata in cui ci si trova, ogni anno in una città diversa, per manifestare e sostenere i pattini come mezzo di trasporto ecologico.
Che ne pensate?
A proposito, vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà al pattinatore romano che si è visto recapitare una multa dopo sette mesi da qd era stato fermato con i pattini mentre andava al lavoro! 👿

Se volete darci una mano a far crescere questo bellissimo sport potete firmare la petizione a sostegno della proposta di legge che prevede la modifica del Codice della Strada a favore dell’utilizzo dei pattini sulle ciclabili: firma la petizione

Mandi a ducj !

FORSE

QUALCOSA SI MUOVE ! 😉

Il 03.02.2009 è stata presentata una proposta di legge che riguarda direttamente tutti coloro che amano muoversi con i rollers.
L’ onorevole Sabatino Aracu, presidente della FIHP e della FIRS, nonché parlamentare del PdL e presidente dei Giochi del Mediterraneo 2009 ha presentato alla Camera dei Deputati la proposta di legge:
Modifiche agli articoli 3 e 190 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, concernenti la circolazione di pattini a rotelle e di tavole a spinta sulle piste ciclabili“.
Si propone di modificare l’art. 3, comma1, numero 39) dove si dice:
39) Pista ciclabile: parte longitudinale della strada, opportunamente delimitata, riservata alla circolazione dei velocipedi
con l’aggiunta del testo seguente:
e degli utenti muniti di pattini a rotelle o di tavole a spinta
Mentre dopo il comma 9 dell’articolo 190 del citato codice della strada, è inserito il seguente:
“9-bis. La circolazione con pattini a rotelle o con tavole a spinta è consentita sulle piste ciclabili e nelle altre aree urbane individuate nei piani urbani del traffico, con l’obbligo di osservare il comportamento prescritto per i pedoni“.
Interessante l’incipit della proposta di legge:
“Onorevoli Colleghi! – Il pattinaggio è diventato, oggi, un’attività molto popolare, tanto da vantare circa un milione e mezzo di praticanti, ed il numero degli appassionati è in continua ascesa.
I pattini a rotelle, utilizzati sia per hobby che per sport, potrebbero essere considerati a pieno titolo, e in linea con le attuali esigenze ambientalistiche, un ottimo mezzo di trasporto alternativo, se solo venisse data la possibilità, a coloro che ne fanno uso, di adoperarli come un qualsiasi altro mezzo di locomozione.

Adesso speriamo che la proposta di legge venga presa in seria considerazione anche dagli altri parlamentari e finalmente anche in Italia si possa girare tranquillamente per le nostre belle ciclabili ! 😉

VI ESORTO

ALLE SCIENZE

Mentre il presidente del Consiglio Regionale esorta a riflettere sulle colture geneticamente modificate e sull’uso di pesticidi in agricoltura, la Regione FVG taglia i fondi per la ricerca al Laboratorio apistico dell’Università di Udine che l’anno scorso aveva ricevuto un finanziamento di 50 mila euro per studiare il fenomeno della moria di api in Friuli. Il Laboratorio apistico sta portando avanti una ricerca sul legame tra l’utilizzo di sementi conciati con insetticidi neonicotinoidi e lo spopolamento degli alveari, che sembra avere un picco nel periodo della semina del mais.
Adesso il professor Vincenzo Girolami, Ordinario di Entomologia Agraria all’Università di Padova, in un articolo ( che si può leggere cliccando sull’img sottostante) ci rivela come è riuscito con un semplice esperimento a capire quello che succede alle api. Le graminacee emettono per guttazione notevoli quantità di acqua e le api al momento della semina del mais hanno bisogno di molta acqua per accudire l’abbondante covata. Nel suo esperimento le api morivano dopo due minuti da quando avevano bevuto le goccioline d’acqua presenti sulle foglie del mais conciato con insetticidi neonicotinoidi.
Naturalmente, come ormai quasi tutti sappiamo, le api e tutti gli altri insetti “bottinatori” sono importantissimi per l’impollinazione delle piante. Senza il loro contributo, nella nostra regione, verrebbe meno il 40% delle colture a reddito, per non parlare del mantenimento della biodiversità.
Un problema che ci auguriamo di cuore venga preso + seriamente in considerazione da tutti i nostri cari politici.

Leggi l'articolo

VICINO A

NOVA GORICA

si trova il paese di ŠEMPETER PRI GORICI dove alcuni climbers hanno allestito una parete all’interno della Primary School Ivana Roba in (via) ULICA ANDREJA GABRŠČKA 1. Le vie sono lunghe fino a 8.5m e si possono provare diversi boulder. La palestra è aperta ogni giorno tranne nel w-e a meno che non piova.
Per vedere alcune foto della parete clicca qui.
Un saluto ad Andrej e a tutti i climbers sloveni.
a presto 😉
Mandi !

La palestra vicino Nova Gorica

LA ROCCA

DI MONFALCONE

Si erge su una collina, dove in età preistorica c’era un castelliere. E’ stata costruita dai Veneziani nel XV sec e poi abbandonata. Nel ’55 è stata restaurata e ha assunto l’aspetto che oggi si può vedere. Le mura esterne sono in pietra bianca d’istria e formano un cerchio perfetto che racchiude un torrione quadrato con gli angoli rialzati. Su una facciata si vede il leone di Venezia. Da qui si può godere di un bel panorama su tutto il porto di Monfalcone e dintorni, non a caso i veneziani chiamavano la fortezza “l’ocio”. Ora la stanza al piano terra ospita un’esposizione curata dal “Gruppo Speleologico Monfalconese“, dove vengono descritte le principali tipologie di roccia, la morfologia del Carso, alcune forme rocciose e la fauna che s’incontra nelle grotte.
Nelle vicinanze partono numerosi sentieri che portano alla scoperta delle trincee della 1^ guerra mondiale e degli altri castellieri preistorici.
Insomma un posto dove vale la pena trascorrere un pomeriggio in allegra compagnia o con un’allegra compagna. 🙂

 Look at... the pictures !

SILENZIOSA

SEMPLICE E SENSUALE

Rosanna Lodolo espone alcune delle sue opere artistiche nella ex-Chiesa di Santa Maria dei Battuti a Cividale in Borgo di Ponte (dal 15 febbraio fino al 15 marzo). Nella mostra traspare l’intento dell’artista d’indagare il mistero della creazione della vita attraverso un percorso che parte dalla sensualità, rappresentata nel disegno dell’Amazzone, per arrivare all’armonia degli “Sposi” dove viene reinterpretata la celebre opera etrusca. La creta è il materiale prediletto per realizzare l’idea che è abozzata nei disegni. Le mani dell’artista, con dolcezza e semplicità, danzano sull’argilla per plasmare una nuova emozione.

Sposi di Rosanna Lodolo