PRIMA DI COMPRARE

PENSA !

Noi consumatori possiamo scegliere cosa comprare. E qd, ad esempio, sappiamo che una delle cause principali della deforestazione dell’Amazzonia sono gli allevamenti che riforniscono di pelle molte aziende in tutto il mondo, allora noi possiamo decidere di non comprare + quei prodotti. Così facendo influenzeremo le scelte di quei marchi che non hanno comportamenti rispettosi dell’ambiente.
Greenpeace ha da poco pubblicato un’inchiesta, “Amazzonia, che macello!”, dove spiega come ogni 18 secondi un ettaro di terra venga distrutto e il motivo di questo potrebbero essere le scarpe che indossiamo, i divani nei nostri salotti e la carne in scatola che finisce nei nostri piatti.

Clikkando sull’immagine sottostante potete andare sul sito di Greenpeace dove c’è la possibilità di spedire una email di protesta a Geox, Nike, Timberland, Adidas, Reebok e Clark’s per
dire che non siamo disposti ad acquistare prodotti che possono avere un’impronta ecologica devastante sulla foresta amazzonica.

Spedisci una email di protesta!


Commenti

6 risposte a “PRIMA DI COMPRARE”

  1. Ecco il testo della lettera che potete spedire dal sito di Greenpeace:

    Gentile Amministratore Delegato,

    Mi preoccupa molto che la dipendenza della Sua azienda dalla pelle per produrre scarpe che vengono vendute in tutto il mondo possa causare la deforestazione della foresta amazzonica, il lavoro schiavile, l’espulsione di gruppi indigeni dalle proprie riserve e il cambiamento climatico a livello globale.

    La distruzione delle foreste tropicali produce un quinto delle emissioni di gas serra a livello globale. Più dell’intero settore dei trasporti in tutto il mondo. Il principale motore della deforestazione dell’Amazzonia è l’allevamento bovino e il prodotto più redditizio che esso origina: la pelle.

    L’allevamento bovino non è soltanto la principale causa della deforestazione in Brasile ma a livello globale. Esso, infatti, determina il 14% della deforestazione nel mondo. Se permettiamo che l’Amazzonia venga distrutta per espandere l’industria della pelle, distruggeremo il più grande polmone del pianeta.

    Come consumatore voglio essere sicuro che se compro le vostre scarpe non sto contribuendo alla distruzione dell’Amazzonia e all’accelerazione del cambiamento climatico.

    L’unico modo per essere certi che la Vostra azienda non stia causando la deforestazione dell’ultimo polmone del nostro pianeta per l’espansione dell’allevamento bovino è lavorare insieme a Greenpeace per trovare una soluzione sia alla deforestazione sia al cambiamento climatico.

    L’industria delle scarpe è la più grande acquirente di pelle a livello globale e, per questo motivo, il principale motore della deforestazione dell’Amazzonia.

    Le chiedo di scegliere se essere parte del problema o della soluzione. Ogni singolo passo conta nella lotta per salvare l’Amazzonia e il clima. Faccia in modo che questo passo possa essere fatto anche con le Vostre scarpe.

    Rimango in attesa di sapere da Lei cosa intende fare per risolvere questo problema.

    Mandi !

  2. Last month our climate scored a big victory in Poland – where the Prime Minister Donald Tusk agreed to personally attend the UN Climate Summit in Copenhagen. Let’s make this month’s victory a Brazilian one.

    President Lula and all other Heads of State need to join PM Tusk in Copenhagen this December, but Lula also needs to put the breaks on a bad land bill that is about to become Brazilian law. If he passes it in coming days, unscrupulous companies that have illegally occupied Amazon land will get a legal seal of approval. It will effectively give a green light to loggers and land grabbers in up to 67 million hectares of the Amazon and put it in further jeopardy.

    This is the moment to ask President Lula to act. We need to pressure Lula to stop these laws and commit to zero deforestation.

  3. AMAZZONIA: PRIMI RISULTATI DELLA CAMPAGNA DI GREENPEACE

    Cari cyberattivisti,

    sono passate solo due settimane dal lancio del nostro rapporto “Amazzonia, che macello!” e dalla cyberazione con la quale abbiamo chiesto a marchi globali come Geox, Timberland, Clark’s, Adidas e Nike di non acquistare pelle che proviene dalla distruzione dell’Amazzonia. In queste due settimane sono successe diverse cose di cui ho piacere di mettervi a parte e Greenpeace ha già ottenuto dei successi importanti…
    In seguito alle denunce di Greenpeace, l’International Finance Corporation, l’agenzia della Banca Mondiale che sostiene gli investimenti privati nei Paesi in via di sviluppo, ha cancellato il prestito di 90 milioni di dollari concesso al gigante brasiliano Bertin. Come dimostriamo nel rapporto, questa azienda acquista carne e pelle da allevamenti illegali in Amazzonia, deforestando, occupando territori indigeni e impiegando i lavoratori come schiavi.

    La giustizia brasiliana ha aperto un’indagine e si appresta a richiedere a Bertin e ai proprietari degli allevamenti illegali un indennizzo milionario per danni ambientali. Le principali catene di supermercati in Brasile – come Wal Mart, Pao de Azucar e Carrefour – hanno cancellato i propri contratti con Bertin in seguito a una azione civile del Ministerio Publico Federal, che ha imposto multe di circa 200 euro per ogni chilo di carne proveniente dalla distruzione dell’Amazzonia.

    Anche in Europa, Greenpeace ha lavorato perché il rapporto e le nostre richieste vengano presi considerazione dalle aziende coinvolte. Di seguito la situazione nel momento in cui ti scrivo:

    Geox: dopo l’azione diretta a Milano, abbiamo incontrato Geox nella nostra sede, presentando una lista di punti da chiarire e obiettivi da rispettare; l’azienda si è impegnata a rispondere entro cinque giorni a partire da oggi.

    Clark’s: continua a non rispondere alle richieste di Greenpeace, nonostante abbia inviato a tutti quelli che hanno partecipato alla cyberazione una mail nella quale, mentendo, asserisce di averci cercato per trovare una soluzione.

    Adidas, Nike e Timberland: hanno partecipato a un incontro insieme a Greenpeace e Bertin nel corso del quale si sono detti sensibili ai problemi sollevati dal nostro rapporto; dall’incontro, però, non è ancora scaturito nessun tipo di impegno formale.

    Noi, e spero anche voi, crediamo invece che Clarks, Geox, Nike, Timberland, Adidas e Reebok debbano interrompere immediatamente i loro rapporti commerciali con le aziende che deforestano, fanno uso di lavoro schiavile e occupano territori indigeni.

    Queste aziende devono decidere se vogliono essere parte del problema o parte della soluzione. E anche voi potete fare la vostra parte per convincerle a prendere la decisione giusta. Come? Partecipando alla cyberazione, se non l’avete già fatto, e inviando questo messaggio ai vostri amici!

    Continueremo a tenervi informati su quanto facciamo e riusciamo a ottenere per la difesa dell’Amazzonia e delle foreste in genere. Vi ricordo che questo è l’anno della Conferenza di Copenhagen, nella quale si decideranno le misure per combattere i cambiamenti climatici. E niente come le foreste antiche svolge un ruolo positivo per stabilizzare il clima del pianeta.

    Chiara Campione
    Responsabile campagna Foreste

    18/06/2009

  4. seguiremo senz’altro gli sviluppi con attenzione perchè anche noi crediamo che l’Amazzonia e le popolazioni indigene che vi abitano vadano rispettate ! 😉

    Mandi !

  5. Avatar CLARKS shoes
    CLARKS shoes

    Thank you for your email.

    In our UK business we have already taken steps over the last year to significantly reduce the use of Bertin leather in our shoes (Bertin was the company identified in the Greenpeace report as having questionable practices), and have ceased specifying it in any of our products. We are also reviewing the use of material from Bertin specified in our business based in the US.

    We are working with an organisation called the Leather Working Group, a group of tanners and shoe brands to liaise with Greenpeace to produce working practices and controls that ensure that we do not use raw material from cattle that graze on cleared rain forest. We are also currently arranging to meet Greenpeace to discuss the situation and what we can do as a company in the short term.

    Due to the volume of enquiries we have received we will be unable to respond to any further enquiries, but will continue our discussions with Greenpeace.

    Thank you for taking the trouble to contact us .

  6. Lo stato delle cose finora. Ecco il report di greenpeace che ci informa sui risultati della campagna “Deforestazione Zero”

    … Le vostre firme hanno fatto sì che due delle aziende coinvolte nell’inchiesta “Amazzonia che macello!” rivedessero la propria politica di acquisti di pelle bovina:

    * Nike ha messo a punto una nuova politica di approvvigionamento che obbliga i propri fornitori a certificare in maniera formale che la pelle bovina venduta non provenga dal bioma amazzonico

    * Geox si è impegnata “ad attivare strumenti contrattuali di verifica volti ad evitare in maniera assoluta di favorire – anche solo indirettamente – il fenomeno denunciato da Greenpeace”.

    Questo risultato è stato raggiunto soprattutto grazie al vostro contributo e per questo vi ringraziamo sinceramente e vi chiediamo di continuare ad aiutarci per salvare l’Amazzonia e il clima del pianeta.

    Siamo molto soddisfatti dell’impegno assunto da Geox e Nike ma crediamo anche che questo dimostri come anche le altre grandi multinazionali, che producono e vendono scarpe sportive in tutto il mondo, possono e devono agire immediatamente. Se ora anche Timberland, Clarks, Adidas e Reebok si assumeranno la responsabilità degli effetti che le proprie politiche di acquisto producono, avremo fatto qualcosa di concreto per combattere la deforestazione e il cambiamento climatico”.

    Cosa vi chiediamo?
    Di continuare a fare pressione sugli altri grandi marchi. Chiediamo a Timberland, Clarks, Adidas e Reebok di interrompere gli acquisti dall’intero bioma amazzonico fino a quando non saranno disponibili dei sistemi di tracciabilità tali da garantire che nessuno dei propri prodotti provenga dalla deforestazione dell’ultimo grande polmone del nostro pianeta.

    Finora più di 32.000 cyberattivisti hanno già partecipato, partecipa anche tu e chiedi anche ai tuoi amici di salvare un pezzo d’Amazzonia!

    Scrivi a Timberland, Clarks, Adidas e Reebok e chiedigli di prendere un impegno serio per salvare l’Amazzonia e il clima del nostro pianeta.

    Uniti ce la possiamo fare !

    Mandi a ducj!

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