… DI STUPIDAGGINI
Nell’ultimo numero de l’Espresso è comparso un’articolo dal titolo “We speak Furlân“, dove ancora una volta si attacca il friulano. In particolare si cerca di far credere che i soldi spesi per sostenere la LINGUA FRIULANA siano soldi buttati alla bora.
Si racconta dell’Arlef e della rivista scientifica che l’Arlef pubblica come di qualcosa che serve solo ad aggiornare i termini scientifici. La rivista scientifica si chiama “gjornâl furlan des siencis” e gli articoli sono scritti in friulano e in inglese. La rivista è divisa in tre sezioni ricercjis (articui cun contignûts origjinâi par furlan e inglês ), rassegnis ( articui di alte divulgazion sientifiche ) e recensions ed ha un alto valore scientifico intervenendo con articoli che aggiornano sullo stato della ricerca scientifica.
Si racconta anche del GRANT DIZIONARI BILENGÂL TALIAN-FURLAN come di un opera costosa, non ancora finita e di cui non esiste una versione cartacea. In un nostro post abbiamo già spiegato che il lavoro per la realizzazione del dizionario è durato 10 anni e che ora il dizionario è consultabile online oppure scaricabile sul proprio PC. Il motivo per cui non è stata fatta una copia cartacea è per evitare un costo inutile visto che il dizionario è in continuo aggiornamento. Se da Stoccolma sono venuti in Friuli per chiederci come è stato fatto allora capite che senz’altro qualcosa di buono è stato fatto.
Se poi si vuole ad ogni costo sostenere che il friulano è un business bipartisan allora noi crediamo che gli sprechi si trovino un po’ ovunque ma non va mai fatta di un erba un fascio.
Furlans in uaite !
😉