LO SCUDO

NELLA ROCCIA

Telefono azzurro è una via mitica nel settore Scudo della falesia Napoleonica a Prosecco – TS. La via è alta 19m e il suo grado è 7a+. E’ una buona via per testare la propria preparazione fisica mentale e tecnica. Le prese sono x lo + svasate per cui ci vuole una buona tenuta delle dita oltre a una grande abilità nel posizionare i piedi.
Provare per credere ! 🙂

Nel fattempo godetevi il video:

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Mandi a ducj !

MOSTRE DAL CINE

Festival dal Cine European Tes Lenghis Mancul Pandudis

E tache vuê, aes vot sot sere, lì dal Visionario di Udin fin tramai il 28 di Novembar la manifestazion organizade dal CEC cul finanziament de ARLeF, de Provincie e dal Comun di Udin.
Si podaran viodi 24 films che a vegnin de Galizie, dal Paîs Basc, de Catalogne, de Ocitanie, de Bretagne, dal Gales e naturalmentri dal Friûl.
In cheste ocasion a saran ospits:
Ignacio Vilar, regjist galizian e Marina Fariñas, produtore;
Carla Subirana, regjiste catalane;
i regjiscj bascs Telmo Esnal e Alberto Gorritiberea;
Alfonso Camarero, regjist galizian;
i ocitans Roland Pécout, scritôr e senegjatôr, e il regjist Fredo Valla;
Soazig Daniellou, regjiste bretone;
Rhys Powys, regjist galês.
Chescj autôrs a parteciparan ai incuintris cul public che si fasaran li dal Visionario ai 26, 27 e 28 di Novembar aes 17.30.
I dibatits dai incuintris a saran voltâts di un interprete par furlan. Ducj i films, proietâts in version origjinâl, dongje dal sottitul par inglês de copie internazionâl (in un câs i sottitui a saran par francês), a saran sottitulâts ancje par furlan.
In ocasion dal festival al vignarà publicât un catalic trilengâl (furlan, talian, inglês) e il numar 8 de riviste di cine “Segnâi di lûs” che e ten dentri une serie di articui e di intervistis relativis a cheste edizion de Mostre dal Cine.
La jentrade al festival e je gratuite.
Sabide a si poderà viodi il documentari di Alberto Fasulo, Rumore bianco e une serie di curtmetraçs, tant che La puarte sierade dal grup Buteghes Viertes, un carton animât metût adun di Luca Peresson e Marco Amato, cul contribût dai fruts, intitulât O ai voie di jessi un vuerîr e doi episodis, dai plui significatîfs, de serie documentaristiche metudeadun di Dorino Minigutti, Il balon tal cjâf: chel dedicât ae zuiadore Elena Schiavo e chel dedicât al zuiadôr Ido Sgrazzutti.
Il program complet lu podês cjatà culì: CEC

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QUANDO LA BUROCRAZIA

E’ PIU’ LENTA DI UN BRADIPO

E’ il caso di Max un giovane di Udine che vive da solo ed è costretto a combattere ogni giorno con la sua malattia la sclerosi multipla. Ma un nemico peggiore della malattia si sta rivelando la burocrazia ( leggi INPS ) che per fare la visita di verifica del suo stato di invalidità civile richiede tempi biblici. Noi che viviamo nel tempo dei treni ad alta velocità, di internet a banda larga, ci troviamo ad avere una burocrazia statale che paralizza ogni cosa e renderebbe infelice anche il + fortunato degli uomini sulla terra. Sì, perchè se vi chiedete cosa c’è di peggio dell’influenza A, del terremoto, delle alluvioni allora la rsiposta è una sola
LA BUROCRAZIA
Ovviamente non si può fare di un’erba un fascio ma purtroppo ci sono ancora troppi colli di bottiglia nella nostra amministrazione pubblica e nella nostra Sanità. E credo che sia venuto il tempo di porre rimedio. Servono provvedienti urgenti. Chi è responsabile di un Ufficio pubblico bisogna che sia in grado di farlo funzionare e che si impegni per farlo. Mentre chi è impiegato in un pubblico ufficio è necessario che lavori e non passi il tempo a lamentarsi o a trastullarsi in chiacchere, tanto “da qui chi mi manda via!”.
Ma, ritorniamo alla storia di Max, che è anche la storia di un mio amico che conosco ormai da 10 anni.
In luglio di quest’anno, Max ha fatto sia la visita sia per l’indennità lavorativa ( 08.07.2009) sia quella per l’indennità civile (14.07.2009) presso l’Inps di Udine. Ecco i risultati. Gli hanno dato l’indennità lavorativa al 100% e a fine luglio gli erano stati liquidati due mesi. L’importo mensile inizialmente era di 516 euro che poi è stato ricalcolato e adesso è diventato di 450 euro. Mentre per l’indennità civile, che prevede anch’essa un assegno mensile e l’accompagnatoria cioè qualcuno che si prenda cura dell’invalido, fino ad ora non ha ricevuto nessuna risposta. Quando è andato a cercare dellle spiegazioni sul ritardo gli è stato risposto che la sua domanda era stata sospesa dalla Commissione medica di verifica di piazza XX Settembre. E che per l’accertamento delle sue condizioni, da parte della suddetta Commissione che dipende dall’Inps, ci vorranno dai 4 ai 5 mesi.
Oggi Max va a fare la visita per ottenere il rinnovo della patente che gli permetterebbe di essere più autonomo, ma ha a sua disposizione solo il vecchio certificato di indennità dove è attestata una invalidità del 75%. Ad accompagnarlo ci sarà il medico dell’Inps che gli ha fatto la visita. Speriamo solo che adesso non gli tocchi rifare tutto solo per un ritardo della burocrazia !
In bocca al lupo !

DAN OSMAN

No ropes, Sin Cuerdas, FREE SOLO

Lassù dove volano le aquile, e dove solo il coraggio di chi ha sangue indiano nelle vene riesce nell’impresa di salire un 7b+ senza corda, free solo !
La via è “Fire in the hole” e si trova a “Cave rock” nel Nevada .
In memoria di Dan Osman ( 11 febbraio 1963 – Yosemite National Park, California, 23 novembre 1998 )

Mandi di cûr !

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Sigur Rós Live

in Reykjavík from Heima.

Heima” è il video che racconta il tour del 2006 dei Sigur Rós in Islanda, nella loro terra natale. Heima, infatti, significa “A Casa“. Il filmato-documentario inizia con uno splendido pezzo musicale mentre in sottofondo si vedono le immagini dei paesaggi verdi e ricchi di acqua dell’Islanda. Il loro tour è un viaggio tra la gente, tra i cieli con le nuvole che corrono spinte da un vento incessante, gli interminabili prati verdi, i bambini che giocano in mare correndo a piedi nudi. Una terra bellissima ma dove l’industrializzazione non è stata indolore. Nella fabbrica di pesce abbandonata, nella valle dove è stata costruita la diga per rifornire d’acqua la nuova fabbrica di alluminio, la loro musica cerca di riportare l’armonia con la natura. Ma la chicca di questo video è il concerto finale a Reykjavík. Indimenticabile!
Il brano che chiude il loro concerto rappresenta l’essenza della loro musica. Si sente come in quelle note scorra tutta la tradizione della loro terra che affonda le proprie radici forse anche nelle sonorità della lontana India e dell’Anatolia.
Insomma, un video da non perdere, assolutamente !

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QUEL RICCIO

LUNGO LA LINEA D’OMBRA

Alle volte il confine tra la morte e la vita è molto sottile ed è simile al confine tra l’ombra e la luce. E’ quando ci si trova lungo questa linea che la nostra vita può essere in pericolo. In questa zona le cose non si vedono con chiarezza così è facile che succeda l’irreparabile.
Quando sono passato la prima volta in quel tratto di strada il riccio non c’era ancora ma circa 20′ dopo era lì con il suo musetto gentile e con il suo corpo ricoperto da aculei riverso in terra in una chiazza di sangue.
Ma a parte un profondo sentimento di compassione mi ha colpito il fatto che si trovasse proprio al margine dell’ombra. In un primo momento avevo pensato guarda un po’ questi automobilisti che non hanno pietà nemmeno per un riccio. In fondo si trattava di un tratto di strada vicino ad un parcheggio dove non è possibile correre veloci.
Ma poi riflettendoci ho pensato che forse quell’automobilista non era riuscito a vedere bene il riccio perchè era proprio sulla linea d’ombra.
Nel gennaio 2010 uscirà il film tratto dal romanzo di Muriel Barbery “L’Eleganza del Riccio” ed è a quel povero riccio che vorrei dedicarlo:
“… i ricci animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti.”

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VOI SUONATE

LE VOSTRE TROMBE CHE NOI
SUONIAMO LE NOSTRE CAMPANE
!

Domenica 15 nov 2009 c’è stata in Friuli la marcia per la pace organizzata da Udine4Peace. La marcia è partita da Gradisca “Gora” alle 10.00 a.m. ed è arrivata a Udine in p.zza S.Giacomo verso le 15.30 p.m.
Alle 16.30 è iniziato il concerto con la inoxidabile Rhythm ‘n’ Blues Band, che è proseguito poi con Dodi e Monodi.
Alle 16.45, proprio qd il pezzo “Brown Sugar” stava terminando, hanno iniziato a suonare le campane, questa coincidenza ha fatto dire ad uno dei componenti della band:
voi suonate le vostre trombe che noi suoniamo le nostre campane! ” 🙂

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MOMENTUM

IS GOOD !

E’ uscito lo scorso aprile un video dove un climber americano espone alcune regole tratte dalla sua trentennale esperienza di Guida alpina. Il climber in questione è Matthew Childs, mentre il video si intitola “Talks Matthew Childs’ 9 life lessons from rock climbing“.
Ecco la traduzione della sua presentazione alla TED University:

E’ tutto molto semplice.
In 35 anni di arrampicata ho scoperto che ci sono circa nove regole. E alcune sono alla base di tutto.

Regola #1: Non mollare!
Non mollare — un metodo, veramente, di successo — Spesso si pensa di mollare molto prima che lo faccia il nostro corpo. E allora tenete duro e senz’altro qualche soluzione vi verrà in mente.

Regola #2: Non avere esitazioni!
Questa è un’arrampicata di aderenza, a Tuolumne Meadows, nella parte alta del parco dello Yosemite. In questo tipo di arrampicata basata sull’aderenza non ci sono prese buone da tenere. Ci si arrampica su piccole buche e piccole sporgenze della roccia. La massima aderenza si ha non appena si appoggiano i piedi o le mani sulla roccia. Da quel momento in poi si comincia a scivolare. Così l’istante è importante. Non fermatevi!

Regola #3: Avere un piano !
Questa via è chiamata Naked Edge e si trova a El Dorado Canyon, all’esterno di un Boulder. Il climber sta arrampicando sull’ultimo tratto della via. Proprio dove mi è capitato di volare ! Ci sono circa 300m di vuoto sotto di lui. Tutti i tratti più duri della via sono già stati superati. Quello che spesso succede è che ci si è concentrati solo sul tratto più duro della via, “Come posso superare il pezzo più difficile? Come posso superare il pezzo più difficile? “. Allora che cosa succede? Si arriva all’ultimo tratto. E’ facile. Ma ci si trova con i muscoli completamente ghisati. Non fatelo. E’ meglio pianificare l’utilizzo delle proprie forze in anticipo se si vuole arrivare in cima.

Regola #4: Il singolo movimento è ciò che conta!
Ma non si può nemmeno dimenticare che ogni singolo movimento è importante e bisogna essere in grado di farlo.Questa via è chiamata Dike Route e si trova a Peyrat Dome nella zona alta del parco dello Yosemite. La cosa interessante è che questa via non è così difficile. Ma arrampicando da primo di cordata, al movimento più difficile, ci si rende condo di poter fare un volo di 30m su placche poco inclinate. Pertanto bisogna mantenere la concentrazione. Non vogliamo fermarci a metà strada come succede a Kubla Kahn, il personaggio di Coleridge. Bisogna andare avanti!

Regola #5: Sapere dove fermarsi per recuperare le energie!
E’ sorprendente come i migliori climbers, anche in situazioni difficili, riescano a trovare il modo di fermarsi per riposare, recuperare, calmarsi, concentrarsi e poi continuare.
Questa via si trova a Neadles in California.

Regola #6: la paura ( fa schifo ) si porta via tutte le vostre energie !
La paura, veramente, assorbe tutte le vostre energie perchè avere paura significa non concentrarsi su quello che si sta facendo ma pensare alle conseguenze di una possibile caduta mentre in quel momento per eseguire il movimento avete bisogno di tutta la vostra concentrazione e attenzione mentale.

Regola #7: La tecnica in opposizione è la soluzione!
Nell’arrampicata succede spesso di vedere che le persone iniziano ad arrampicare senza pensare, scegliendo così le soluzioni più ovvie. Questa è la Devils Tower, in Wyoming. si tratta di una formazione rocciosa di basalto, conosciuta da molti per essere stata la scenografia del film “Incontri ravvicinati del terzo tipo”. Solitamente i climbers, qui, iniziano ad arrampicare cercando di mettere piedi e mani nelle fessure. Ma le fessure sono troppo piccole per i piedi e si riesce ad utilizzare solo la punta delle dita mentre i piedi vanno usati in opposizione per spingere sulla roccia e potersi così sollevare.

Regola #8: Forza non significa sempre successo!
La forza non significa sempre successo. Nei 35 anni di Guida alpina e di insegnamento in strutture al coperto ho visto che i ragazzi cercano sempre di fare trazioni. I ragazzi principianti, usano tutta la loro forza per salire i primi 5 metri come se stessero facendo delle trazioni. Possono fare 15 trazioni, giusto? Ma poi rimangono senza energie. Le donne sono molto più equilibrate perchè in loro non c’è l’idea di dover riuscire a fare 100 trazioni. A loro riesce naturale pensare a come poter caricare il peso sui piedi. I piedi ci sostengono tutto il giorno. Allora ricordiamoci che l’equilibrio è molto importante ed anche il riuscire a caricare il peso del nostro corpo sui piedi che sono il muscolo più forte.

Regola #9: Saper cadere! ( Non aver paura di volare )
E naturalmente c’è una regola numero nove. Questa regola mi è venuta in mente in seguito ad una caduta inaspettata di circa 12m in cui mi ruppi una costola. Quando arrivi al punto in cui sai che sta per succedere, bisogna iniziare a pensare come cadere per evitare di farsi del male – come cadere con la corda o, se ci si arrampica senza corda, come cadere in un luogo in cui è possibilie controllare la caduta. Quindi non cercate, in preda alla paura, di evitare il volo perché potrebbe non finire bene. Grazie a tutti! ( applausi )

Regola #10: Enjoy yourself !
E naturalmente per webandana c’è anche una regola numero dieci.
Sempre per nuove emozioni !
Mandi a ducj !

EFFETTO DOMINO

SOTTO IL CIELO DI BERLINO

muri che cadono… muri che si ergono… croci che cadono… lune che crescono… gente che si odia… gente che si ama… politici che parlano… uomini che lavorano… popoli che si dividono… popoli che si uniscono… vite che sono spente in carcere… vite che rifioriscono… la pioggia che scende… il sole che splende… tutto sotto il cielo della vita…

Il video della mostra dedicata al Muro di berlino

Cliccando sull’immagine sottostante è possibile vedere alcune delle foto della mostra che è stata presentata a Mittelfest2009 ( 18 – 26 luglio )

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ECCO COME IL COMUNE

DI GRADO HA A CUORE IL BENE DELLA COSA PUBBLICA.

Se fate un salto a Grado e vi trovate dalle parti del Palazzetto dello Sport, provate a dare un’occhiata alla pista di pattinaggio che si trova un po’ imboscata dietro al Palazzetto.
Vi troverete di fronte ad una pista che ormai si sta trasformando in un deposito dei + svariati materiali, x non parlare della vegetazione che ormai sta prendendo piede e delle numerose spaccature che segnano la pavimentazione.
In quelle condizioni la pista è in pratica inutilizzabile e inoltre potrebbe anche essere potenzialmente pericolosa per chi ci si avventura.
Viene spontaneo chiedersi come mai il Comune di Grado non provveda a fare la manutenzione della pista, che in fondo non richiederebbe grandi interventi ?
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Se a Trieste un ragazzo è stato multato con un’ammenda di €7000 per aver scritto “ti amo” su un muro, allora che multa dovrebbe essere comminata ai nostri cari amministratori qd abbandonano i beni pubblici al loro destino ?

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LA LENTICCHIA

DI ALTAMURA E’ TORNATA !

Non può che farci piacere il sapere che nelle campagne di Altamura, in Puglia, si torna a coltivare la lenticchia. Un tempo Altamura era considerata la città delle tre L, del Lino, della Lana e della Lenticchia. Ma negli anni ’70 la lenticchia aveva dovuto cedere il posto alla monocultura del grano. In quegli anni la comunità europea incentivava la produzione monoculturale e a questo si aggiungeva l’utilizzo spropositato del diserbante che colpiva le colture + delicate come quella del lino e della lenticchia. Così i campi di lenticchie e di lino che si trovavano nelle vicinanze dei campi di grano venivano irrimediabilmente danneggiate, costringendo i coltivatori a optare per la produzione di grano. A questi fattori se ne aggiunse poi un altro, la fuga dalle campagne dei giovani che preferivano cercarsi un lavoro meno pesante.
Adesso, abbandonata l’dea della monocultura, si è riscoperta l’importanza di valorizzare i prodotti locali e noi possiamo di nuovo gustare quella che è considerata la lenticchia migliore del mondo perchè contiene poco zolfo e quindi non produce gas interni quando viene mangiata.
Allora, viva la lenticchia di Altamura, la migliore che ci sia !
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