Piccolo Festival dell’Animazione

MAGIC MOMENTS

Ieri sera si è concluso il “Piccolo Festival dell’Animazione” al Visionario di Udine. Sono stati dei momenti magici condivisi insieme ad un pubblico attento che ha apprezzato molto i films proiettati. La serata è iniziata con una produzione bulgara “Three sisters and Andrey” di Boris Despedov e Andrey Paounov. Il film, realizzato con la tecnica molto complessa del rotoscope, si svolge all’ interno di una casa dove tutto è automatizzato . Un gioco di ombre e di luci mosse sui personaggi in azione crea un effetto d’inquietudine accresciuto dalla presenza fastidiosa di una zanzara. E mentre le tre sorelle sedute attorno ad un tavolino sono impegnate in diverse attività, Andrey cerca di prendere la zanzara in un crescendo di vani tentativi fino a quando, spazientito, prende una pistola e comincia a sparare distruggendo poco a poco tutta la casa. Alla fine la zanzara si posa sulla tempia di Andrey e lui prontamente la intrappola nella canna della pistola che però adesso e puntata contro di lui. Che fare? Se spara metterebbe fine a quel ronzio fastidioso ma finirebbe anche la sua vita…
TiÅ¡ina/Silence di Borivoj Dovniković Bordo è una produzione Croata basata su un disegno tipo quello di un fumetto. E’ una storia simpatica che racconta come in fondo nel caos assordante delle nostre città essere sordi forse è un vantaggio.
Tramondo di Giacomo Agnetti e Davide Bazzali è il frutto della casa di produzione italiana “Magicmindcorporation” in quel di Berceto (PR). Inizialmente l’animazione doveva essere una puntata pilota per una serie tv ma poi l’originalità della trama ne ha fatto un film tutto da godere.
Le loup blanc del francese Pierre-Luc Granjon racconta in modo poetico la storia di due bambini che si divertono a giocare nel bosco e che fanno amicizia con un lupo bianco. Al gioco però si contrappone la realtà dei genitori che per vivere sono costretti a catturare gli animali.
Zupelnie inna historia/Different story del polacco Pawel Dębski è una riflessione pessimista sul ruolo di un coltello che è costretto a tagliare, a dividere ciò che prima era unito. Lo stile è quello classico del disegno animato in bianco e nero.
Varmints di Marc Craste è un’animazione che dura ben 24′ . Il film si basa sull’omonimo libro scritto da Helen Ward e illustrato dallo stesso Craste. E’ una storia molto suggestiva dove la natura deve cedere il passo all’arrivo della città con i suoi grattacieli , i suoi rumori, i suoi cieli grigi. Alla fine l’unica via di uscita da questo mondo senza più verde è salire su una specie di astronave/medusa al cui interno è ricostruita un’oasi di verde.
E per finire “Il pianeta selvaggio” è il lungometraggio di Renè Laloux con la sceneggiatura, i dialoghi e i disegni di Roland Topor. Uscito nel lontano 1973 è considerato un capolavoro dalla critica che gli ha assegnato il Premio Speciale della Giuria al XXVI Festival di Cannes. E’ una storia complessa dove si racconta di un popolo che ha raggiunto un elevato grado di saggezza rinunciando alla fantasia, all’imprevedibile.

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