La terra nel sangue

LE QUATTRO STAGIONI DI ZIBERNA

La terra nel sangue è il film di Giovanni Ziberna, giovane regista goriziano che ha fondato, nel 2005, insieme a Valeria Baldan e Mattia Vecchi, l’associazione cinematografica Sine Sole Cinéma. Il film è stato realizzato con un budget veramente low-cost di 7.000 euro, dimostrando che quando c’è la voglia di fare si riescono a superare molti problemi.
E’ un lungometraggio diviso in 4 episodi che si svolgono in 4 luoghi diversi della provincia goriziana: Grado, il fiume Isonzo, il Collio e il Carso. Sono luoghi che appartengono ad una terra aspra ed amabile come il suo vino. Sono luoghi dove si può scegliere se restare o andarsene ma che rimangono sempre nel cuore.
Il soggetto e la sceneggiatura di ogni episodio sono indubbiamente validi e ben sviluppati ma la resa filmica, personalmente, non mi ha molto convinto tranne che per l’ultimo episodio dove i bambini si rivelano ottimi attori e dove i sentimenti che suscitano le trincee sul Carso e i volti innocenti dei bambini chiudono mirabilmente il cerchio.

La terra nel sangue: un film di Giovanni Ziberna

PISTA SKATEBOARD

AL PARCO ARDITO DESIO DI UDINE

La giunta Honsell ha approvato il progetto per la realizzazione della pista di skateboard in calcestruszzo armato al parco Ardito Desio di Udine, stanziando 100mila euro.
Il progetto dell’impianto è stato realizzato dall’architetto Roberto Nazzi di Udine e sarà costituito da due elementi: una grande vasca (pool) e una platea a piani sfalsati e rampe (bank) di circa 450 mq. La vasca sarà completamente interrata e con pareti ricurve, mentre la platea sarà suddivisa in tre blocchi in ognuno dei quali troveranno posto le varie strutture normalmente utilizzate dagli skaters (bank, muretto, passamano, bump to bump e piramidi).
La pista sarà pronta per il prossimo autunno.

Pista di skateboard al Parco Ardito Desio di Udine

CHI TOCCA

LA CASTA

Un gruppo di cittadini udinesi ha presentato oggi a Udine il referendum per chiedere l’abolizione sia dell’assegno vitalizio dei consiglieri regionali, sia dell’indennità di fine mandato. Adesso ci saranno 5 mesi per raccogliere le firme.
I consiglieri regionali del Friuli, infatti, percepiscono dopo solo 5 anni di legislatura un vitalizio di 1900 euro e un’indennità di fine rapporto di 54.000 euro. Mentre se durano in carica 10 anni il vitalizio diventa di 3.700 euro. In tempi di crisi credo sia giusto che anche la casta dei politici in regione tiri un po’ la cinghia. E sarebbe credo anche il caso di cominciare a pensare a ridimensionare i privilegi dei politici nazionali che siedono comodamente in parlamento e che non si occupano mai dei problemi dei lavoratori. Per dirne una il barbiere di Palazzo Madama guadagna + del vice-presidente degli USA. Chissà che lotte per ottenere quel posto e chissà come si spartiscono poi il bottino 😉
Resta, cmq, sempre aperto il problema della remunerazione dei consiglieri regionali che differisce notevolmente da regione a regione. In Calabria un consigliere regionale prende oltre 8.500 euro al mese mentre da noi in Friuli un consigliere regionale prende intorno ai 5.000 euro. Credo che si dovrebbe pensare ad un range entro il quale i politici di tutte le regioni dovrebbero mantenere le loro remunerazioni.

BULLI

E PUPE A SCUOLA

Sul Gazzettino di sabato si leggeva la notizia che in alcune scuole di Cividale del Friuli dei ragazzi avevano organizzato un gruppo d’acquisto per comprarsi droghe quali la marijuana, l’hashish e in alcuni casi anche cocaina ed ecstasy. E che ricorrevano a metodi violenti, pestaggi e perfino uno storditore per animali, per costringere alcuni compagni a sganciare i soldi necessari all’acquisto delle droghe. Nei confronti di questi ragazzi sono state emesse 3 ordinanze di custodia cautelare e 35 denunce a vario titolo. Mentre i dirigenti di un Istituto, per non aver segnalato un pestaggio, sono stati denunciati.
Quando sento queste notizie personalmente provo un profondo senso di rabbia e mi domando cosa si possa fare e perchè questi casi si verificano così spesso. Naturalmete i sociologi potranno incolpare la società e dire che oggi i giovani sono abbandonati a se stessi. Mentre gli psicologi potranno dare la responsabilità alla scuola che non sa educare. Personalmente credo che non sia + tempo di essere troppo comprensivi ed indulgenti con chi usa violenza nei confronti degli altri specialmente quando si tratta di atti di violenza ingiustificati. Noi che siamo stati una generazione che ha portato avanti lotte politiche e sociali all’interno della scuola e che in alcuni casi ha fatto uso di droghe non credo ci siamo mai abbassati a pestare altre persone per futili motivi o per estorcere denaro. Adesso siamo arrivati all’apoteosi della stupidità. Per cui tolleranza zero !

La mappa delle falesie in Friuli

CE TIMPAT PLOIE E SVINTADIS DI AIAR

Con questo tempo non si può di certo andare ad arrampicare in falesia, allora consoliamoci dando un’occhiata alle falesie e magari progettando qualche uscita futura.
Chi vuole può segnalare le nuove falesie e noi provvederemo a inserirle nella mappa e a creare la pagina dove la falesia verrà descritta. 😉

Mandi a ducj !

FALESIE in Friuli

LÀ DOVE SENTI CANTARE, FERMATI

il coro di Ruda

Stasera alle 20.30 al Visionario di Udine la prima del film “Là dove senti cantare, fermati” , il docufilm realizzato dalla Ticofilm di Roma per la regia di Renzo Carbonera. Il film racconta le vicende del coro polifonico di Ruda che nel 2008 ha vinto le Olimpiadi corali. Tra i protagonisti del lungometraggio il direttore del coro, Fabiana Noro, l’attore Guido Caprino e alcuni componenti del coro. La storia di un coro che è la storia di tutti i cori.
Da non perdere!

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Il coro di Ruda: look at... the trailer

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IL MAESTRO DI ARRAMPICATA

una proposta

Il Consiglio dei ministri del 10 febbraio scorso, su proposta del ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, ha approvato il disegno di legge per l’ordinamento delle professioni del turismo montano.

Il disegno di legge interviene in una materia oggetto di competenza concorrente Stato-Regioni e ribadisce il principio che spetta allo Stato individuare le nuove figure professionali e i requisiti o i titoli necessari per l’esercizio di professioni che necessitano comunque di una specifica preparazione a tutela di interessi pubblici generali, come la salute e la sicurezza delle persone, mentre è rimessa alla competenza regionale la formazione delle figure professionali definite con legge dello Stato.

Con il provvedimento si fissano dunque i principi fondamentali che le Regioni dovranno seguire per disciplinare l’abilitazione all’insegnamento delle tecniche alpinistiche, all’accompagnamento alle ascensioni in roccia, neve e ghiaccio, all’accompagnamento in escursioni in ambiente montano o sotterraneo o in escursioni a cavallo.

In particolare, il disegno di legge individua una figura del tutto nuova: il maestro di arrampicata, che possiede solo competenze specifiche sui terreni rocciosi e quindi non esercita in aree alpine. Inoltre, introduce a livello nazionale alcune figure già previste da leggi regionali (la guida speleologica, la guida equestre), disegna meglio il profilo di altre professioni già individuate per legge, come l’accompagnatore di media montagna, la guida vulcanologica, la guida alpina, specifica la natura della scuola di alpinismo, dà una precisa definizione di tecniche e materiali alpinistici il cui utilizzo sarà riservato a figure professionali adeguatamente preparate.

Il testo, che sarà sottoposto alla conferenza Stato-Regioni, contiene una nuova disciplina delle professioni del turismo montano, in attuazione della legge 2 gennaio 1989 n.6.

La creazione della figura del maestro di arrampicata è molto importante perchè finora solo le guide alpine potevano fare corsi d’arrampicata in falesia con l’eccezione dei corsi del CAI a cui però non era riconosciuto un valore professionale.
In questo modo gli istruttori societari ( 6b a vista ) e federali (7b a vista ) della FASI non potevano organizzare corsi in falesia. In pratica i climbers, che hanno attrezzato la maggior parte delle falesie, non possono esercitare la professione.
Adesso sembra si voglia porre rimedio a questa situazione con la creazione di istruttori ad hoc. Si tratta di vedere come verranno organizzati i corsi per istruire i maestri d’arrampicata e chi vi potrà partecipare. Proprio per questo è importante che noi climbers ci organizziamo in un coordinamento per poter avanzare le nostre richieste o proposte.

An Education

BON APPETIT

E’ uscito da poco nelle sale cinematografiche il film di Lone ScherfigAn Education” per la sceneggiatura di Nick Hornby che ha preso lo spunto da una storia tratta dalle memorie della giornalista inglese Lynn Barber.
La regista danese fa scorrere sullo schermo la storia di una ragazza che annoiata dalla sua vita al college cerca di realizzare i suoi sogni.
Quando in una giornata di pioggia un vicino, amante della musica, gli offre un passaggio in auto, la sua vita cambia. David, giovane trentenne che ama la dolce vita, la porterà a concerti, aste e a Parigi. Jenny è piena di entusiasmo per la sua nuova vita, si sente viva e decide di lasciare la scuola. Ma alla fine ci sarà x lei una brutta sorpresa.
Jenny vittima di un gioco + grande di lei chiederà aiuto alla sua insegnante di lettere e alla fine ce la farà ad entrare ad Oxford.
Una storia che mette in guardia, che cerca di far capire che alle volte è meglio non avere fretta di crescere perché è facile uscire di strada ma è molto + difficile rimettersi in carreggiata.
Gli attori interpretano molto bene i loro ruoli e Jenny sembra veramente una graziosa e intelligente ragazzina mentre David ha da subito l’aria di un mascalzone.
Quello che non mi ha molto convinto è che si tratta di una storia ambientata all’inizio degli anni ’60 mentre il modo di affrontare e risolvere i problemi sembrava quello dei nostri tempi. Insomma si vedeva troppo la mano di una donna femminista che sta dirigendo i suoi personaggi con il modo di pensare di oggi.
Naturalmente non posso non notare l’eccessivo uso dell’immagine di un’adolescente con sempre in mano una sigaretta. Ma negli anni sessanta le ragazzine già fumavano come oggi? Da quello che mi ricordo non mi sembra proprio. 😉

Look at… the trailer

Parco delle Rose a Grado (GO)

LA GRANDE SFERA

Dallo scorso anno per entrare al Parco delle Rose di Grado non è + necessario fare il biglietto d’ingresso in spiaggia. Così anche durante il periodo estivo è possibile fare una passeggiata e portare i bambini a giocarci. Vicino al Parco delle Rose c’è la piscina termale aperta tutto l’anno. Facendo due passi verso il centro si arriva al Palazzo dei Congressi, un moderno edificio circondato da un ampio parco dove si può ammirare la grande Sfera ( 1980 ) di Luciano Ceschia, pittore e scultore friulano.

Look at... Grado movie

Underground

UN RANOCCHIO RAMPICANTE

Un video diventato un mythos quello di Tomas Mrazek mentre sale la via Underground 8c+/9a ( 5.14c/d ) il 29.08.2006. La via si trova nella falesia Pueblo di Massone (Arco – TN). Si tratta di uno strapiombo su liste molto impegnativo dove per riposare Tomas è ricorso ad un tallonaggio con i due piedi che gli ha permesso di restare appeso a testa in giù come un pipistrello 🙂

Look at...  the movie about Mrazek on Underground

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Radio Onde furlane

OH CE BIELE RADIO… OH CE BIELE ZOVENTÛT
UNE RADIO COME ONDE FURLANE
NO SI CJATE IN NISSUN LÛC

Il 2 fevrâr 1980 al nasseve radio onde furlane. La radio e jere logade in plaçal Cella
dulà che agns prime a si cjatave le mitiche radio Udine 103.
In graciis di une clape furlane a vignive fondade 30 agns indaûr le Cooperative “Informazione Friulana” che daspò trê agns e sarà ricognossude da la Regjon. La cooperative al smicjave di rivà a meti in pins une television partint da une radio.
Al vignive fondade l’associazion “Amîs di onde furlane” che in 15 agns al sostignarà la radio ancje cun tun jutori economic.
Cui ch’al à lavorât in tune radio al capìs cuant lavôr al è daur ogni trasmission e ancje Onde Furlane in dutis chescj agns al à vût i siei bas e alts ma al continue a là indenat par pandi la nestre culture e  la nestre identitât furlane.
Un cjar mat, a cui  o volin une vore di ben.
Mandi a dûc !

radio onde furlane - udin

EOLICO

A CIVIDALE DEL FRIULI

Non si può certo dire che a Cividale manchi il vento. Noi che ci viviamo sappiamo bene che qui una giornata senza vento è rara.
Così alcuni cittadini hanno avuto la bellissima idea di andare a parlare con il Sindaco per chiedergli info sulla possibiltà di realizzare dei mini impianti eolici da 3 Kw a 20 Kw. La produzione di questi impianti infatti permette ad una famiglia o ad una azienda di essere autosufficiente e anche di riuscire a vendere energia elettrica alla rete realizzando dei guadagni non considerati reddito. Adesso bisognerà aspettare la valutazione degli esperti per vedere se ci sono le condizioni di vento adeguate che ne consentono e rendono vantaggiosa l’installazione.
Speriamo bene !

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