Il professor Petracco

una vita per l’Università del Friuli

Il professor Petracco
di Roberto Meroi – editrice Leonardo

( 2006)

Forse attraversando Largo Tarcisio Petracco, il piazzale di fronte all’Università di Udine, non tutti gli studenti ricordano che è proprio grazie a Petracco ( 29.marzo.1910 – 05.gennaio.1997 ) che oggi possono frequentare l’Università di Udine. Negli anni settanta chi voleva iscriversi a Medicina, Ingegneria o a qualsiasi altra Facoltà tranne quella di Lingue doveva migrare. E questo significava, per le famiglie friulane, fare molti sacrifici per mantenere agli studi i propri figli che una volta laureati restavano molto spesso a lavorare nelle città dove avevano studiato.
Nel libro di Roberto Meroi, edito da Leonardo, si racconta la biografia romanzata del professore Petracco. Insegnante di Lettere allo “Stellini”, amante del greco antico tanto da andare spesso in Grecia con la propria auto per visitare i luoghi raccontati nei classici della letteratura. Petracco si è impegnato fin dalla seconda metà degli anni sessanta per l’Università a Udine. Nel ’76, dopo anni di inutili richieste ai politici regionali e nazionali, inizia la raccolta di firme a sostegno dell’iniziativa di legge popolare per l’istituzione dell’Università autonoma di Udine. In quell’occasione furono raccolte oltre 125.000 firme che rappresentarono un successo un po’ inaspettato, viste le difficoltà che si dovevano affrontare per raccolglierle. Gli unici due modi erano le segreterie comunali e i banchetti dove era necessaria la presenza di un un notaio, che spesso all’ultimo momento dava forfait. Il tempo per raccogliere le firme era di soli tre mesi e in quell’anno ci fu il terremoto, l’orcolat, che capitò proprio quando la raccolta era già iniziata da poco più di un mese. Ma la gente si rese conto dell’importanza dell’iniziativa e nella tendopoli di Gemona furono raccolte ben 3.500 firme. Il vescovo Battisti sosteneva l’iniziativa e davanti alle chiese si poterono allestire i banchetti. Durante la manifestazione per le vie di Udine a sostegno della legge del ’77 sulla ricostruzione, il vescovo Batttisti diede la propria approvazione al corteo scendendo in p.zza Patriarcato davanti al palazzo arcivescovile e pronunciando alcune parole di sostegno all’iniziativa. Ma la Facoltà di Medicina verrà istituita a Udine soltanto nel ’82 con la terza legge sulla ricostruzione questo perchè qualcun’altro remava contro. Trieste, infatti, si è opposta fin dall’inizio all’istituzione dell’Università autonoma di Udine e probabilmente lo continua a fare ancora oggi. Infatti, in questi ultimi anni, quando Udine ha chiesto di istituire la Facoltà di Architettura, la Facoltà è stata istituita prima a Trieste e dopo a Udine che si è dovuta accontentare di un indirizzo all’interno della Facoltà di ingegneria.
Oggi nell’anniversario della nascita del professore Petracco, questo libro gli rende omaggio per quello che ha fatto per tutti i friulani. Adesso spetta a noi continuare la sua battaglia difendendo la nostrà identità culturale e la nostra Università friulana e popolare che nonostante il suo valore è ancora sottofinanziata.

MANDI DI CÛR !

L’ARRAMPICATA SPORTIVA

PROSSIMAMENTE ALLE OLIMPIADI

A Vancouver la sessione plenaria del CIO ha ratificato e riconosciuto definitivamente l’ IFSC. E’ un passo fondamentale per l’ammissione ai giochi olimpici dell’arrampicata sportiva.
Il sogno dell’arrampicata alle Olimpiadi si sta per avverare. Dopo il primo riconoscimento da parte del CIO nel 2007, con questo atto ufficiale l’International Federation Sport Climbing ha superato a pieni voti i due anni di “osservazione” previsti dal Comitato Olimpico; ed ora la strada per le Olimpiadi è aperta. Ma molto ancora dipenderà dalle scelte e dagli obiettivi che lo sport arrampicata saprà darsi e raggiungere. A cominciare dal prossimo grande evento mondiale, quello dei Campionati del mondo di Arco 2011.

Leggi l’intervista a Marco Scolaris

LA GROTTA DI CLASTRA

nelle Valli del Natisone

Gli speleologi della Società di Studi carsici A.F. Lindner di Ronchi dei Legionari, hanno segnalato ai Forestali del Nucleo Operativo per l’Attività di Vigilanza Ambientale la presenza di rifiuti di ogni tipo in una grotta di Clastra in comune di San Leonardo nelle Valli del Natisone (Udine).
Dal punto di vista geologico la cavità è particolarmente interessante per la sua diversità rispetto a tutte le altre della zona, poichè si è formata lungo un giunto di strati la cui parte superiore è formata da calcare compatto e quella inferiore da marna sbriciolata. Il punto di massima espansione della grotta è stato misurato in 8 m di larghezza e 6 m di altezza. Alla base si aprono anche tre strette gallerie che fungono da inghiottitoi.
Adesso il pericolo maggiore è che l’acqua piovana, che scorre facilmente tra i rifiuti, raggiunga la falda acquifera.

Oggi ( 25.03.2010 ) ho fatto un sopralluogo e i rifiuti per fortuna non ci sono +, anche se restano purtroppo i cocci di vetro, i pezzi di piastrelle e le fialette di vetro sparse un po’ ovunque. A circa una 50 di metri dalla grotta c’è una casa e per arrivare alla grotta si percorre un sentiero che passa in mezzo alle case, per cui è quasi impossibile che nessuno del posto si sia mai accorto di niente.

1. look at… the movie >>
2. look at… the pictures >>

Look at... all the pictures about the cave

LA 2^ ROLLEVERA

SALUTA LA PRIMAVERA 2010

la primavera bussa alla nostra porta… le forze si rigenerano… la natura si risveglia… il cuore batte forte… si corre la rollevera… una pattinata dura ma vera… una corsa lungo il mare… un sogno nella nebbia… il vento gelido sul viso… le energie si mettono in movimento… sentimenti nuovi ci pervadono… le amicizie si ravvivano… un rito che si rinnova… l’alfa e l’omega di tutte le pattinate… verso il mare… verso l’infinito…

A proposito questa edizione della rollevera è dedicata al poeta di Grado:
a BIAGIO !

Look at...all the picture about ROLLEVERA 2010

LA VAL ROSANDRA

la falesia della Piccola Ferrovia

Un vero gioiellino della natura. Ogni volta che ci torno resto incantato per la bellezza di questa valle. Questa volta , però, invece di arrivare fino a Bagnoli abbiamo parcheggiato un po’ prima di S.Antonio in Bosco, in una rientranza lungo la strada. Da qui abbiamo preso il sentiero della vecchia ferrovia. Percorrendolo per circa 25′ si arriva alla 1^ galleria dove si trova la falesia della “Piccola ferrovia“. Il sentiero è immerso nella tipica vegetazione carsica ed, anche se un po’ lungo da fare con gli zaini, è molto piacevole. Cmq è anche possibile arrivare con la macchina + vicino alla falesia prendendo la strada per Hrvati. La falesia è esposta a sud e, con lo splendido sole di oggi, si poteva tranquillamente arrampicare in maglietta. Una via che posso consigliare di fare è Kriptonite 6c+, breve ma intensa. 🙂

falesia Piccola Ferrovia @ Val Rosandra TS

SPRINGTIME

IS COMING

La primavera sta arrivando, anche se non sembra proprio 🙂
Allora noi vorremmo darle il benvenuto e anche un po’ incoraggiarla con la

2^ ROLLEVERA

Una pattinata che si svolgerà domenica 21 marzo 2010 a Grado lungo la ciclabile, percorrendo la zona un po’ nascosta della Val Cavanata per arrivare sul bellissimo lungomare Nazario Sauro.
Il ritrovo è per le 10.30 al parcheggio camping PUNTA SPIN @ Grado (GO).
Si partirà verso le 11.00 percorrendo la ciclabile verso Cavanata,Golameto e Punta Sdobba dove si trova la foce dell’Isonzo. Da qui si ritornerà al parcheggio per una breve sosta- ristoro e poi via verso la Diga di Grado ovvero il lungomare Nazario Sauro.
Il percorso è di circa 30 km. Cmq lo faremo con calma, in tutta tranquillità 😉
Se volete farvi un’idea del posto dove andremo a pattinare potete vedere il video della Valle Cavanata
Mi raccomando diffondete la notizia
+ siamo, + ci divertiamo ! 🙂

Mandi a ducj !

P.S.
l’evento è organizzato da rollerLove. Per partecipare potete lasciare un commento.

VALLE CAVANATA @ Fossalon - Grado (GO)

UNA PALUDE

PIENA DI SORPRESE

Lasciando l’auto nel parcheggio antistante il Centro Visite della Riserva Regionale della Valle Cavanata a Fossalon-Grado (GO) si può proseguire con la bici o con i pattini lungo un itinerario che porta fino a Punta Sdobba dove si trova la foce dell’Isonzo.
La bici è anche possibile noleggiarla al Centro Visite. Dal parcheggio si prosegue attraversando il ponte di legno per poi svoltare a destra, subito dopo il ponte, per via Averto. Via Averto è una bellissima strada asfaltata che costeggia per circa 3 km il canale Averto, un tempo un ramo del fiume Isonzo ora trasformato in canale. I canali della valle sono utilizzati per raccogliere le acque di quella che un tempo era una palude.
Arrivati al termine di via Averto si sale la rampa che porta sulla ciclabile cementata. La ciclabile, correndo sopra l’argine, è sopraelevata rispetto alla valle e si snoda per circa 4 km fino a Punta Sdobba.
Nel video si può vedere il percorso fatto al ritorno da punta Sdobba verso il parcheggio del Centro Visite.
Per capire come funziona tutto l’ecosistema della valle e come la palude sia stata trasformata, a partire dagli anni ’20, in una valle da pesca e di caccia è molto utile il modellino che si trova all’interno del Centro Visite che mostra in modo molto efficace tutto il funzionamento del sistema di argini e canali che permettono di proteggere la valle dal mare e dalle pioggie.
Look at… the video

AREA INDUSTRIALE

DI CIVIDALE E MOIMACCO

Chi va a fare la spesa alla COOP o lavora in una fabbrica della zona sente lo strano odore che ha l’aria. Inoltre è anche ben visibile la montagna di rifiuti altamente tossici che ormai staziona da anni nell’area dell’Acciaieria. Di come risolvere questi problemi se ne parlerà, giovedì 04.03.2010 alle 20.30 presso la sala del Consiglio Comunale di Moimacco (UD), in un incontro sul tema “Polveri sottili e altre problematiche della zona industriale“.
Interverranno:
– Manolo Sicco, Sindaco di Moimacco
– Franco Giordani, assessore all’urbanistica di Moimacco
– Gruppi consiliari di Moimacco
– Walter Franzil, Tecnico esperto in normativa ambientale
– Michele Pizzolongo, Comitato di Tutela e Difesa Ambientale di Cividale e Moimacco
– Elena Gobbi, AdriaticGreeNet
– Luciano Zorzenone, Presidente Cordicom FVG

Un altro incontro molto importante è quello organizzato dal wwf martedì 16 marzo 2010 alle ore 18.00 in Sala Ajace, Loggia del Lionello, a Udine su:
Inquinamento atmosferico e salute. Cosa si sa e cosa si può fare”. Maggiori info le potete leggere nei commenti.

Mi raccomando se ci tenete alla vostra salute non mancate 😉

POVERI

DIAVOLI

Durante il programma delle iene è andato in onda un servizio dedicato al drammatico problema delle sette. Nel servizio una ragazza, poco + che ventenne, racconta la sua esperienza di bambina, quando all’età di 5 anni e mezzo il padre la violentava e la portava alle messe nere. Un’esperienza che aveva rimosso per 17 anni e che solo ora è riuscita a rielaborare grazie all’aiuto di una psicologa. Se non avete visto il programma e volete farvi un’idea di quello a cui è stata sottoposta la bambina basta fare un salto sul sito delle iene dove c’è il filmato integrale dell’intervista fatta da Mauro alla ragazza. Qui vorrei solo ricordare che si tratta di rituali che alle volte si concludevano con l’uccisione di un bambino e che la stessa ragazza è scampata alla morte per un pelo. Il padre della ragazza ora è in libertà perchè sembra che tutti i reati che ha commesso siano prescritti. Quello che fa impressione è che queste “bestie” si sentano molto sicure e continuino ancora a fare queste cose. Come ha detto la ragazza nell’intervista il padre le diceva che sono protette da persone molto potenti che nella vita di tutti i giorni sembrano condurre una vita normale. I giudici che indagano su queste cose sono tenuti al riserbo per non creare allarme sociale ma in realtà il vero motivo è che si vogliono proteggere le persone che sono coinvolte.
Credo che quando delle persone adulte abusano di bambine/i e li uccidono in preda all’esaltazione + oscura non si possa stare a guardare indifferenti tanto + se questi bambini, per la maggior parte, provengono dai paesi dell’est.
E’ una vergogna a cui bisogna mettere la parola fine.