LA PROTEZIONE INCIVILE

IN VAL ROSANDRA

Avrei potuto intitolare questo post BUFO BUFO xk è proprio buffo, x essere molto ma molto clementi, quello che è successo in Val Rosandra in Comune di San Dorligo della Valle (Ts) dove l’intervento della Protezione Civile nell’ambito del progetto “Alvei puliti” ha prodotto un grave danno ambientale alla valle. Sono stati, infatti, abbattuti alberi molto importanti x l’ecosistema come l’ontano, di 40/50 anni, e il pioppo che offrono un riparo a tutti gli animali come rane, rospi ( il bufo bufo ), picchi e merli acquaioli che proprio in questo periodo si riproducono. Inoltre gli alberi offrivano protezione da possibili smottamenti a chi vi passeggiava.
Come se non bastasse sono stati gravemente danneggiati alcuni manufatti come le mura del vecchio mulino e la scalinata in arenaria ed inoltre è stata creata una strada x far passare il camion distruggendo così il posto dove si riproducevano pesci e anfibi.
E tutto questo in barba al Decreto Regionale 254/PC/2012 del 19/03/2012 che prevedeva un interveto x eliminare solo le piante infestanti.
Come sia stato possibile uno scempio del genere non si riesce a capire a meno che il sole di questi giorni non abbia dato alla testa a quelli della Protezione Civile.
Non riusciamo nemmeno a comprendere come mai non sia stato richiesto il parere del Corpo Forestale dello Stato prima di iniziare un intervento così devastante x la valle.
Cmq ricordo che come in caso d’incendio anche quando ci si trova in presenza di persone che stanno procurando danni all’ambiente è possibile allertare il Corpo Forestale dello Stato telefonando al numero:
1515
Furlans in uaite !

Look at… the movie: il biologo Dario Gasparo ci mostra quello che è rimasto della Val Rosandra

L'intervento distruttivo della Protezuione Civile in Val Rosandra 2012 - Ts

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IL POZZO DI GRUPIGNANO

COSTRUITO NEL 1890

Dopo aver utilizzato per secoli l’acqua del vicino Natisone e quella derivata dalle rogge, alla fine dell’Ottocento gli abitanti di Grupignano, sobborgo di Cividale, decisero di costruire un pozzo per l’acqua potabile.
Nel 1887 il Comune di Cividale del Friuli fece progettare dall’ingegnere Giovanni Manzini il pozzo. Inizialmente si pensò di scavarlo nei pressi della Chiesa, ma, in seguito per servire un maggior numero di abitanti, si decise di realizzarlo al centro del borgo.
Il 20 gennaio 1889 si stipulava il contratto dei lavori con Domenico Zanetti di Cividale del Friuli: per la somma di lire 1538, egli si assumeva l’incarico di approfondire fino a 20 metri la canna del pozzo.
Il 21 giugno 1889 si raggiungeva la profondità di 15 metri, nel mese seguente si scendeva di altri 10 m. Il primo strato d’acqua si trovava a circa 24m, ma dopo tre giorni l’acqua scompariva, assorbita dal terreno.
L’opera di scavo era condotta da Antonio Juan detto Gallius, che in altri mesi di duro lavoro raggiunse, attraversando spessi strati di roccia, il secondo livello d’acqua a 57 metri. Il pozzo verrà completato con l’anello esterno del parapetto, la vera, su cui si innalzava il cimiero a sostegno della carrucola per far scorrere la corda con il secchio.
Ai primi di luglio 1890 il pozzo entrerà in funzione, ma in settembre essendo già asciutto verrà approfondito di altri tre metri permettendo all’acqua di sgorgare nuovamente alla temperatura costante di 11° C.
In seguito si scavò ancora, raggiungendo i 67 m e in questo modo la colonna d’acqua disponibile era mediamente di 1,85 m, con variazioni nel corso dell’anno da 70 cm a 3 metri.
Il costo finale ammonterà a 7261,25 lire.
Il pozzo di Grupignano, con i suoi 67 m, risulta il più profondo tra i 15 pozzi ( 8 pubblici e 7 privati ) censiti nel cividalese l’anno 1895.
Nel 1920 si inaugurò l’acquedotto Pojana e a Grupignano si collocarono diverse fontane pubbliche.
Nel 1922 il pozzo, non + necessario, sarà chiuso con un coperchio di cemento e nei suoi pressi si costruirà una scuola elementare rurale, che ne farà dimenticare l’esistenza e l’ubicazione.
Dopo ampie ricerche, l’Associazione Amîs di Grupignan lo ha scoperto e portato alla luce il 15 ottobre 2006, ricostruendo poi le sue parti mancanti nelle identiche forme del progetto originario.

Look at… the pictures ( at the bottom of the album 😉 )

Il pozzo di Grupignano a Cividale del Friuli

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FALESIA LE BETULLE

… @ PREMARIACCO ( UD )

Il fiume Natisone a monte di Cividale del Friuli inizia a scorrere nella forra scavata nel conglomerato quaternario. Nel suggestivo tratto di Premariacco, dove la forra diventa un canyon, si trova la falesia “Le Betulle“.
La falesia è una delle + vecchie della zona essendo stata realizzata dal CAI negli anni ’50. Adesso ci sono diversi settori e sono state aperte molte vie, illustrate nella pagina del sito webandana.com.
In periodi come questo, di scarse piogge, c’è anche la possibilità di fare bouldering. I boulders disponibili sono un’infinità e c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Nel settore Soravito c’è un boulder storico che nel filmato viene salito da Ivan e da Raffaele.
Trovare il posto non è molto difficile, arrivati a Premariacco dalla piazza con il semaforo si prosegue verso Ipplis/Manzano e prima del Ponte Romano sulla destra s’imbocca la via delle Betulle. Dopo aver parcheggiato in fondo alla via si prosegue x i campi fino al palo della luce. Cinquanta metri dopo sulla sinistra si trova un sentiero che scende nella forra.
Buon divertimento a tutti !

Look at… the movie: FALESIA LE BETULLE @ Premariacco ( UD )

FALESIA LE BETULLE @ Premariacco ( UD )

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