Il cistjel di Ahrensperg

o Cistjel dall’Acuile

La strade che e côr dilunvie la rive drete dal Nadison dal puint di S.Quirin fintremai a Pulfar e passe par une zone di fortificazions de ete tarde-romane clamade Vallum Alpium Iuliarum. Di fat cheste strade rivant fin te valade dal Lusinç e jere impuartatone par la cuâl si pense che a sedin stâdis fatis sù une vore di tors par fâ segnalazions, ancje se cumò di dut chest si cjate ben pôc.
Rivant a Biacis, dongje de glesiute di S. Jacum, si cjate il cistjel di Ahrensperg, di ete almancul Langobarde o forsit ancje anteriôr, che apartignive ae int gjermaniche ma che al è stât cjapât da Cividât e po dopo butât jù dal patriarcje Ludovico della Torre intal 1364, e i taramots dal 1511 e 1513 a finirin la opare. Ma si salvarin lis muris che a centavin il cistjel e lis dôs tors. La tor plui piçule, indulà si metevin i prisonîrs, e je chê che o viodin cumò invezit chê altre e fo dal dut butade jù cuant la fabriche di ciment Italcementi e costruî une ferade par puartâ il ciment fûr de gjave di Tarcete.
Intai ultins agns la Universitât dal Friûl al à fat dai sgjâfs archeologjics par cirî di capî la estension dal sît, rivant ad ore a cognossi indulà che si cjatave la tor grande e l’abitazion principâl e permetint la parziâl ricostruzion par cont dal atuâl proprietari. A son stadis, cussì, tiradis sù cuasi dutis lis muris, la piçule tor e l’abitazion secondarie, in plui a son daûr a fâ sù il piçul palatium dal cistjel.
Il troi che e puarte al cistjel al continue e al rive, cuant che al è in bon stât, fintremai ae glesiute di S. Zuan dal Landri.

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MAN-Giornate europee del Patrimonio

necropoli, scavi e colori della Cividale Longobarda – Patrimonio Unesco

Questa mattina, 29.09.2012, in occasione delle Giornate europpee del Patrimonio è stata organizzata al MAN di Cividale del Friuli una visita guidata al nuovo allestimento museale dedicato alla “Necropoli di San Mauro” e la presentazione del libro “Cividale Longobarda ed il suo Ducato. Ricerche in corso“.

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I Longobardi a Cividale del Friuli

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IL GUERRIERO LONGOBARDO SENZA SPADA

… @ CIVIDALE DEL FRIULI ( UD )

Nella tomba del guerriero longobardo sono state ritrovate tutte le sue armi tranne la spada che qualcuno ha trafugato in precedenza. Chiunque lo abbia fatto sappia che il guerriero non avrà pace fino a quando la spada non gli verrà riportata. Per cui mettetevi una mano sul cuore e restituitela, starete meglio voi e darete pace all’anima del guerriero e anche all’archeologa che sovrintende agli scavi 🙂

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NECROPOLI LONGOBARDA @ Cividale del Friuli - descrizione

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NECROPOLI LONGOBARDA

CIVIDALE DEL FRIULI

Gli scavi per i lavori di urbanizzazione di Cividale 3 hanno portato alla luce una parte della necropoli longobarda, detta “della Ferrovia”, di cui si sapeva l’esistenza ma non l’ubicazione precisa. Le tombe scoperte sono una cinquantina ma si suppone che l’intera area ne ospiti qualche centinaio. L’archeologa che dirige gli scavi ci ha descritto i ritrovamenti. Tutte le persone sepolte in questo luogo sono molto giovani. Nella tomba femminile è stata ritrovata una croce d’oro e diverse suppellettili mentre nella tomba del guerriero longobardo si trovano l’umbone, cioè quello che resta dello scudo, e la cuspide della lancia mentre la spada manca, probabilmente trafugata in precedenza. I lavori di scavo sono iniziati da pochi giorni e senz’altro ci saranno altri ritrovamenti. Gli scavi preliminari sono stati affidati alla Società Arxè di Trieste mentre l’Università di Udine, inspiegabilmente, non è stata ancora coinvolta. A finanziare i lavori è la Steda, la stessa ditta che costruisce Cividale 3. Gli archeologi ci hanno detto che entro dieci giorni dovrebbero riuscire a liberare l’area dello scavo che si trova nella zona dell’incrocio stradale. Speriamo che ce la facciano e che nessuno metta loro fretta. Sarebbe un peccato rovinare un patrimonio culturale così importante per la nostra storia.

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NECROPOLI LONGOBARDA @ Cividale del Friuli - descrizione

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IL RIPARO DI BARZO

… @ VALLI DEL NATISONE

Parte della nostra Storia riposa sepolta nelle grotte dove i primitivi trovavano riparo. Eravamo nell’età della Pietra e gli uomini x proteggersi dalle intemperie e dagli animali si rifugiavano entro ripari naturali. Il sito archeologico di Biarzo, vicino a San Pietro al Natisone (UD), è uno dei + antichi dell’Italia nord-orientale e i reperti ivi trovati risalgono al Paleolitico superiore (11.000 anni fa), al Mesolitico e al + recente Neolitico. All’interno della grotta sono stati ritrovati utensili in pietra e osso, focolari e resti di animali cacciati dagli uomini che qui hanno vissuto. Il riparo era frequentato nei mesi + freddi dell’anno da cacciatori e raccoglitori preistorici che nei mesi caldi preferivano migrare verso i pascoli alpini.
Analizzando i resti degli strati più recenti, 8000-6000 a.c., con il passare dei millenni, si nota la scomparsa delle ossa di stambecco, e un notevole aumento di quelle di capriolo come anche delle tracce di pesci, infatti il riparo si trova a ridosso del Natisone, lungo la sua sponda sinistra.
Questo testimonia un progressivo cambiamento climatico, verso temperature meno rigide, ed anche una frequentazione del riparo nei periodi estivi, durante i quali era sicuramente più facile dedicarsi alla pesca.
Riguardo alla vegetazione dell’epoca, le analisi dei pollini condotte hanno delineato un ambiente molto freddo ed arido, in quanto dominato pricipalmente da piante erbacee con forte presenza di pino montano. (12000 anni fa)
Nelle epoche successive, sempre a seguito dei mutamenti climatici, si assite alla diffusione di piante quali ginepro, nocciolo, tiglio, olmo, carpino e betulla, di cui sono state ritrovate le tracce.
Il riparo venne poi abbandonato, (forse 6000-7000 anni fa) probabilmente a causa del crollo del soffitto, grazie al quale pero’, questi antichissimi reperti si sono conservati fino ai giorni nostri.

Il Prof. Antonio Guerreschi, docente di paleontologia presso l’università di Ferrara, è il curatore de “Il sito preistorico del riparo di Biarzo“.

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