La terra nel sangue

LE QUATTRO STAGIONI DI ZIBERNA

La terra nel sangue è il film di Giovanni Ziberna, giovane regista goriziano che ha fondato, nel 2005, insieme a Valeria Baldan e Mattia Vecchi, l’associazione cinematografica Sine Sole Cinéma. Il film è stato realizzato con un budget veramente low-cost di 7.000 euro, dimostrando che quando c’è la voglia di fare si riescono a superare molti problemi.
E’ un lungometraggio diviso in 4 episodi che si svolgono in 4 luoghi diversi della provincia goriziana: Grado, il fiume Isonzo, il Collio e il Carso. Sono luoghi che appartengono ad una terra aspra ed amabile come il suo vino. Sono luoghi dove si può scegliere se restare o andarsene ma che rimangono sempre nel cuore.
Il soggetto e la sceneggiatura di ogni episodio sono indubbiamente validi e ben sviluppati ma la resa filmica, personalmente, non mi ha molto convinto tranne che per l’ultimo episodio dove i bambini si rivelano ottimi attori e dove i sentimenti che suscitano le trincee sul Carso e i volti innocenti dei bambini chiudono mirabilmente il cerchio.

La terra nel sangue: un film di Giovanni Ziberna

LÀ DOVE SENTI CANTARE, FERMATI

il coro di Ruda

Stasera alle 20.30 al Visionario di Udine la prima del film “Là dove senti cantare, fermati” , il docufilm realizzato dalla Ticofilm di Roma per la regia di Renzo Carbonera. Il film racconta le vicende del coro polifonico di Ruda che nel 2008 ha vinto le Olimpiadi corali. Tra i protagonisti del lungometraggio il direttore del coro, Fabiana Noro, l’attore Guido Caprino e alcuni componenti del coro. La storia di un coro che è la storia di tutti i cori.
Da non perdere!

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An Education

BON APPETIT

E’ uscito da poco nelle sale cinematografiche il film di Lone ScherfigAn Education” per la sceneggiatura di Nick Hornby che ha preso lo spunto da una storia tratta dalle memorie della giornalista inglese Lynn Barber.
La regista danese fa scorrere sullo schermo la storia di una ragazza che annoiata dalla sua vita al college cerca di realizzare i suoi sogni.
Quando in una giornata di pioggia un vicino, amante della musica, gli offre un passaggio in auto, la sua vita cambia. David, giovane trentenne che ama la dolce vita, la porterà a concerti, aste e a Parigi. Jenny è piena di entusiasmo per la sua nuova vita, si sente viva e decide di lasciare la scuola. Ma alla fine ci sarà x lei una brutta sorpresa.
Jenny vittima di un gioco + grande di lei chiederà aiuto alla sua insegnante di lettere e alla fine ce la farà ad entrare ad Oxford.
Una storia che mette in guardia, che cerca di far capire che alle volte è meglio non avere fretta di crescere perché è facile uscire di strada ma è molto + difficile rimettersi in carreggiata.
Gli attori interpretano molto bene i loro ruoli e Jenny sembra veramente una graziosa e intelligente ragazzina mentre David ha da subito l’aria di un mascalzone.
Quello che non mi ha molto convinto è che si tratta di una storia ambientata all’inizio degli anni ’60 mentre il modo di affrontare e risolvere i problemi sembrava quello dei nostri tempi. Insomma si vedeva troppo la mano di una donna femminista che sta dirigendo i suoi personaggi con il modo di pensare di oggi.
Naturalmente non posso non notare l’eccessivo uso dell’immagine di un’adolescente con sempre in mano una sigaretta. Ma negli anni sessanta le ragazzine già fumavano come oggi? Da quello che mi ricordo non mi sembra proprio. 😉

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Avatar

LINK DIRETTO CON LA NATURA

Avatar è l’ultimo film girato da James Cameron in 3D con una tecnologia da lui stesso sviluppata nell’ambito della sua produzione di documentari. Il film oltre a questa novità non presenta nient’altro di nuovo ma è molto piacevole e come tutti i kolossal che si rispettino porta in scena una bella storia d’amore. Non mancano i soliti cliché americani quali la sigaretta sempre in mano e il bicchierino di whisky per rilassarsi. A parte questo, è molto simpatica l’ironia con cui il regista si diverte un po’ a ridicolarizzare la forza bruta degli americani sempre pronti a sbarcare con le loro truppe in ogni dove.
Su Pandora, un pianeta molto simile alla Terra, c’è un ricco giacimento di Unobtanium, un superconduttore che funziona a temperatura ambiente e che per questa sua caratteristica permetterebbe alla Terra di risolvere i suoi assillanti problemi energetici. Il pianeta è abitato da popolazioni primitive tra cui i Na’vi che vivono su un albero gigantesco immerso nella foresta e posizionato proprio sopra il giacimento + grande di Pandora. L’aria sul pianeta è irrespirabile e così i terrestri si inventano l’avatar cioè una via di mezzo tra un essere umano e un Na’vi che può essere controllato con un link mentale dopo essere entrati in una speciale capsula. Jake Sully è il protagonista maschile del film. E’ un ex-marines invalido che partecipa alla missione dopo la morte del fratello, scienziato, prendendo il suo posto nell’utilizzo dell’avatar.
A Jake verrà affidato il difficile compito di avvicinarsi al popolo dei Na’vi per convincerli ad allontanarsi dal loro albero. Ma il tempo che gli verrà concesso per riuscire nel tentativo sarà molto limitato e alla fine il colonnello a capo della base spaziale deciderà di intervenire con la forza per risolvere il problema. Jake, che nel frattempo aveva superato la prova per diventare un uomo e si era conquistato il cuore di Neytiri, qd si scatena la guerra decide di stare dalla parte del popolo dalla pelle blu e gli aiuta a fronteggiare il possente attacco degli elicotteri e dei robots. Alla fine….
Insomma che dire, una bella zuppa condita con un po’ di Pocahontas, un po’ del Libro della Giungla e un po’ di Apocalypse Now.

I linguaggi del cinema

Dante Spinotti

La scorsa settimana si è tenuto presso il cinema sociale di Gemona del Friuli il seminario “I linguaggi del cinema“. A tenerlo era il direttore della fotografia Dante Spinotti , che gli appassionati di cinema senz’altro già conosceranno non foss’altro perchè è stato lui a curare le luci di film recenti come L.A. Confidential, The Insider e Public Enemy. Forse però non tutti sanno che Dante Spinotti è friulano di Tolmezzo ( 24 ago 1943 ) ed ha iniziato la sua carriera aiutando lo zio Renato Spinotti, cine-operatore d’attualità in Kenia. Dopo una vita avventurosa con lo zio è diventato cine-operatore per la RAI a Milano. Alla fine degli anni ’70, dopo aver partecipato a numerose produzioni televisive, esordisce come direttore della fotografia con il film “Il minestrone” ( 1980 ). Nello stesso anno produce insieme a Gianni Lari e Sergio De Infanti il documentario “La Carnia tace“, dove si interessa alla vita in montagna e dove riprende De Infanti mentre arrampica. A metà degli anni ’80, fu grazie a Dino De Laurentis che riesce a compiere il grande salto lavorando per produzioni americane. Nel 1986 inizia la sua proficua collaborazione con Michael Mann nel thriller Manhunter dove, in una scena drammatica, viene utilizzata la musica del brano “In-A-Gadda-Da-Vida” degli Iron Butterfly. In quel film Mann, appena arrivato in America, girava utilizzando fucili caricati con pallottole vere tanto che alcuni colpi finirono sul furgone dei tecnici degli effetti speciali, trapassandolo da parte a parte, questi si incazzarono e abbandonarono la scena del film e così per la restante parte del film gli effeti che si vedono sono realizzati dallo stesso registra.
Da quel momento la carriera di Dante Spinotti si svolgerà prevalentemente in America mentre in Italia verrà solo sporadicamente chiamato da registi come Olmi, Comencini e Tornatore.
Durante il seminario sono stati proiettati molti spezzoni dei suoi film dove traspare la sua grande sensibilità nell’usare le basse luci per creare ambienti che comunicano sensazioni e riproducono la realtà in maniera precisa ed emozionante.
Naturalmente ho approfittato della pausa pranzo per girare un piccolo documentario della falesia di Gemona che si conclude con un omaggio ad una scena di un famoso film in bianco e nero. Vediamo un po’ se c’è qualcuno che ne indovina il titolo ? 🙂
A Dante vorrei fare l’augurio di continuare sempre con il suo lavoro nella speranza che possa tornare + spesso in Friuli per trasmetterci la sua preziosa esperienza.

Mandi di cûr !

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MOSTRE DAL CINE

Festival dal Cine European Tes Lenghis Mancul Pandudis

E tache vuê, aes vot sot sere, lì dal Visionario di Udin fin tramai il 28 di Novembar la manifestazion organizade dal CEC cul finanziament de ARLeF, de Provincie e dal Comun di Udin.
Si podaran viodi 24 films che a vegnin de Galizie, dal Paîs Basc, de Catalogne, de Ocitanie, de Bretagne, dal Gales e naturalmentri dal Friûl.
In cheste ocasion a saran ospits:
Ignacio Vilar, regjist galizian e Marina Fariñas, produtore;
Carla Subirana, regjiste catalane;
i regjiscj bascs Telmo Esnal e Alberto Gorritiberea;
Alfonso Camarero, regjist galizian;
i ocitans Roland Pécout, scritôr e senegjatôr, e il regjist Fredo Valla;
Soazig Daniellou, regjiste bretone;
Rhys Powys, regjist galês.
Chescj autôrs a parteciparan ai incuintris cul public che si fasaran li dal Visionario ai 26, 27 e 28 di Novembar aes 17.30.
I dibatits dai incuintris a saran voltâts di un interprete par furlan. Ducj i films, proietâts in version origjinâl, dongje dal sottitul par inglês de copie internazionâl (in un câs i sottitui a saran par francês), a saran sottitulâts ancje par furlan.
In ocasion dal festival al vignarà publicât un catalic trilengâl (furlan, talian, inglês) e il numar 8 de riviste di cine “Segnâi di lûs” che e ten dentri une serie di articui e di intervistis relativis a cheste edizion de Mostre dal Cine.
La jentrade al festival e je gratuite.
Sabide a si poderà viodi il documentari di Alberto Fasulo, Rumore bianco e une serie di curtmetraçs, tant che La puarte sierade dal grup Buteghes Viertes, un carton animât metût adun di Luca Peresson e Marco Amato, cul contribût dai fruts, intitulât O ai voie di jessi un vuerîr e doi episodis, dai plui significatîfs, de serie documentaristiche metudeadun di Dorino Minigutti, Il balon tal cjâf: chel dedicât ae zuiadore Elena Schiavo e chel dedicât al zuiadôr Ido Sgrazzutti.
Il program complet lu podês cjatà culì: CEC

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FRIULI TERRA DI…

THRILLERS 😎

Gabriele Salvatores, il regista napoletano, autore di Mediterraneo trova ancora una volta ispirazione in un romanzo di Niccolò Ammaniti, “Come Dio comanda”, per il suo prossimo film che verrà girato in quel di Majano ( UD ). Si tratta di un thriller emozionante con sullo sfondo una storia d’amore tra un padre e un figlio.
Per scegliere le comparse e alcuni attori Salvatores effettuerà un casting nella sala Ciro di Pers presso il Municipio di Majano sabato 12 e giovedì 17 gennaio 2008 dalle 16.00 alle 20.00. Per il film si cercano anche ragazzini di 13-14 anni che sappiano fare skateboard o giochi di strada.