Tutele e valorizazion dal paisaç e dal colôr de culture furlane

… @ Universitât dal Friûl (UD)

A Udin inte sale dal Tiepolo, palaç Caiselli, intal androne Florio, 2, miercus 26 di Fevrâr 2014 aes 15.00 e sarà la cunvigne:
Tutele e valorizazion dal paisaç e dal colôr de culture furlane.
La cunvigne e je inmaneade dal Cirf cun la poie dal Club Unesco di Udin.

Plui informazions: Tutele e valorizazion dal paisaç e dal colôr de culture furlane

Convegno: Tutela e valorizzazione del paesaggio e del colore  della cultura friulana

:mrgreen:

UNIVERSITÂT DI CIVIDÂT

UNE DE PLUI ANTIGHIS

Tal 1353 daûr de istance dal patriarcje Nicolau di Lussemburc, so fradi, l’imperadôr Carli IV di Lussemburc, al ricognossè a Cividât il titul di “Studium generale“. La citât che e jere za un centri politic e comerciâl impuartant, e deventà ancje sede de Universitât che e veve il fin di permeti ai students Todescs, Ongjarês, Slâfs e di Chenti di studiâ plui dongje cence vê di lâ fin in Lombardie. Al va dit che Carli IV al veve di cognossi ben Cividât viodût che al jere stât ospit de citât daûr dal invît dal grant patriarcje Bertrant di St. Geniès che al veve a cûr i interès dal puest, ancje se po l’imperadôr al complotà par fâlu fûr a San Zorç de Richinvelde ( 1350 ). Ma cheste a je un altre storie.
Tornânt ai dîs di cumò, o pues zontà, che cuant a je stade inmaneade l’Universitât di Architeture a Udin e varès dovût jessi ancje spazi par fa dai cors a Cividât. Ma par il fat che jere poc prime stade inmaneade ancje a Triest le stesse facoltât non al è stât plui pussibil vele ancje a Cividât.
A sarès ore di fa valè i nestris dirits, domandant le sieredure de facoltât di Triest parcè che a je in concorence con che di Udin e viersiint che di Cividât che al à une storie une vore antighe.
Furlans in uaite ! 😉

Cjalaitsi lis foto di Cividât…>>

😎

Il professor Petracco

una vita per l’Università del Friuli

Il professor Petracco
di Roberto Meroi – editrice Leonardo

( 2006)

Forse attraversando Largo Tarcisio Petracco, il piazzale di fronte all’Università di Udine, non tutti gli studenti ricordano che è proprio grazie a Petracco ( 29.marzo.1910 – 05.gennaio.1997 ) che oggi possono frequentare l’Università di Udine. Negli anni settanta chi voleva iscriversi a Medicina, Ingegneria o a qualsiasi altra Facoltà tranne quella di Lingue doveva migrare. E questo significava, per le famiglie friulane, fare molti sacrifici per mantenere agli studi i propri figli che una volta laureati restavano molto spesso a lavorare nelle città dove avevano studiato.
Nel libro di Roberto Meroi, edito da Leonardo, si racconta la biografia romanzata del professore Petracco. Insegnante di Lettere allo “Stellini”, amante del greco antico tanto da andare spesso in Grecia con la propria auto per visitare i luoghi raccontati nei classici della letteratura. Petracco si è impegnato fin dalla seconda metà degli anni sessanta per l’Università a Udine. Nel ’76, dopo anni di inutili richieste ai politici regionali e nazionali, inizia la raccolta di firme a sostegno dell’iniziativa di legge popolare per l’istituzione dell’Università autonoma di Udine. In quell’occasione furono raccolte oltre 125.000 firme che rappresentarono un successo un po’ inaspettato, viste le difficoltà che si dovevano affrontare per raccolglierle. Gli unici due modi erano le segreterie comunali e i banchetti dove era necessaria la presenza di un un notaio, che spesso all’ultimo momento dava forfait. Il tempo per raccogliere le firme era di soli tre mesi e in quell’anno ci fu il terremoto, l’orcolat, che capitò proprio quando la raccolta era già iniziata da poco più di un mese. Ma la gente si rese conto dell’importanza dell’iniziativa e nella tendopoli di Gemona furono raccolte ben 3.500 firme. Il vescovo Battisti sosteneva l’iniziativa e davanti alle chiese si poterono allestire i banchetti. Durante la manifestazione per le vie di Udine a sostegno della legge del ’77 sulla ricostruzione, il vescovo Batttisti diede la propria approvazione al corteo scendendo in p.zza Patriarcato davanti al palazzo arcivescovile e pronunciando alcune parole di sostegno all’iniziativa. Ma la Facoltà di Medicina verrà istituita a Udine soltanto nel ’82 con la terza legge sulla ricostruzione questo perchè qualcun’altro remava contro. Trieste, infatti, si è opposta fin dall’inizio all’istituzione dell’Università autonoma di Udine e probabilmente lo continua a fare ancora oggi. Infatti, in questi ultimi anni, quando Udine ha chiesto di istituire la Facoltà di Architettura, la Facoltà è stata istituita prima a Trieste e dopo a Udine che si è dovuta accontentare di un indirizzo all’interno della Facoltà di ingegneria.
Oggi nell’anniversario della nascita del professore Petracco, questo libro gli rende omaggio per quello che ha fatto per tutti i friulani. Adesso spetta a noi continuare la sua battaglia difendendo la nostrà identità culturale e la nostra Università friulana e popolare che nonostante il suo valore è ancora sottofinanziata.

MANDI DI CÛR !

Il professor Petracco

una vita per l’Università del Friuli

Il professor Petracco
di Roberto Meroi – editrice Leonardo

( 2006)

Forse attraversando Largo Tarcisio Petracco, il piazzale di fronte all’Università di Udine, non tutti gli studenti ricordano che è proprio grazie a Petracco che oggi possono frequentare l’Università di Udine. Negli anni settanta chi voleva iscriversi a Medicina, Ingegneria o a qualsiasi altra Facoltà tranne quella di Lingue doveva migrare. E questo significava, per le famiglie friulane, fare molti sacrifici per mantenere agli studi i propri figli che una volta laureati restavano molto spesso a lavorare nelle città dove avevano studiato.
Nel libro di Roberto Meroi, edito da Leonardo, si racconta la biografia romanzata del professore Petracco. Insegnante di Lettere allo “Stellini”, amante del greco antico tanto da andare spesso in Grecia con la propria auto per visitare i luoghi raccontati nei classici della letteratura. Petracco si è impegnato fin dalla seconda metà degli anni sessanta per l’Università a Udine. Nel ’76, dopo anni di inutili richieste ai politici regionali e nazionali, inizia la raccolta di firme a sostegno dell’iniziativa di legge popolare per l’istituzione dell’Università autonoma di Udine. In quell’occasione furono raccolte oltre 125.000 firme che rappresentarono un successo un po’ inaspettato, viste le difficoltà che si dovevano affrontare per raccolglierle. Gli unici due modi erano le segreterie comunali e i banchetti dove era necessaria la presenza di un un notaio, che spesso all’ultimo momento dava forfait. Il tempo per raccogliere le firme era di soli tre mesi e in quell’anno ci fu il terremoto, l’orculat, che capitò proprio quando la raccolta era già iniziata da poco più di un mese. Ma la gente si rese conto dell’importanza dell’iniziativa e nella tendopoli di Gemona furono raccolte ben 3.500 firme. Il vescovo Battisti sosteneva l’iniziativa e davanti alle chiese si poterono allestire i banchetti. Durante la manifestazione per le vie di Udine a sostegno della legge del ’77 sulla ricostruzione, il vescovo Batttisti diede la propria approvazione al corteo scendendo in p.zza Patriarcato davanti al palazzo arcivescovile e pronunciando alcune parole di sostegno all’iniziativa. Ma la Facoltà di Medicina verrà istituita a Udine soltanto nel ’82 con la terza legge sulla ricostruzione questo perchè qualcun’altro remava contro. Trieste, infatti, si è opposta fin dall’inizio all’istituzione dell’Università autonoma di Udine e probabilmente lo continua a fare ancora oggi. Quando Udine ha chiesto di istituire la Facoltà di Architettura, la Facoltà è stata istituita prima a Trieste mentre a Udine ci si è dovuti accontentare di un indirizzo all’interno della Facoltà di ingegneria.
Ora a dodici anni dalla morte del professore Petracco, questo libro gli rende omaggio per quello che ha fatto per tutti i friulani. Adesso spetta a noi continuare la sua battaglia difendendo la nostrà identità culturale.

MANDI DI CÛR !

L’OECD

VEN A STAI
L’ ORGANIZAZION PE COOPERAZION E IL DISVILUP ECONOMIC

… al à burît fûr il scrutini anuâl dedicât ae economie italiane in dulà che a ven fate ancje une classifiche de scuelis frecuentadis dai fruts di cuindis agns. La nestre regjon, cun 540 ponts, è je risultade al prin puest in ducj i trê setôrs là che si davuelç il scrutini:
1. il jessi bogns di lei e capî ce che si lei;
2. jessi bogns di doprâ la matematiche;
3. vê buinis cognossincis sientifichise e savê aplicâlis.

I students di Chenti a figurin tra i miôr dal mont par chel che si intent ae lôr preparazion scolastiche, a pâr cun la Coree dal Sud.
Cinc regjons italianis (Basilicade, Sardegne, Pulie, Campanie e Sicilie) a son sot i 450 ponts in dutis trê lis provis: un risultât che al contribuìs a tirà jù dute la medie taliane.
Ancjemò, dôs des facoltâts de Universitât di Udin a son rivadis intal prin puest de classifiche metude jù dal Censis: si trate di Medisine e Chirurgje e di Lenghis .
O sperin che i nestri sorestants, dispès masse pronts a acetâ i tais a la vuarbe decidûts a Rome, a rivin a dì vonde 😉
Fuarce Friûl
😎
Lei l’articul su “il diari”, frache parsore l’imagjin

Lei l'articul  !

PARENTE

CERCASI

Ormai, si sa, per trovare lavoro bisogna prima trovare un parente o un conoscente che ci spianino la strada altrimenti te lo puoi sognare di vincere un concorso o avere un posto di lavoro.
E’ da poco uscito un libro-inchiesta che ci rivela tutti i retroscena dei concorsi universitari. Il libro si chiama “Parentopoli” e l’autore è il giornalista Nino Luca. Il libro nasce da una dichiarazione fatta da un docente a un giornalista: “I nostri figli sono più bravi perché hanno la forma mentis tipica di noi professori”. In seguito a quella dichiarazione pubblicata sul Corriere.it arrivarono alla redazione del giornale tantissime email di denuncia dove si svelavano i retroscena di molti concorsi e così Luca decise di farne un libro dove si scopre che nel 90% dei casi i concorsi sono truccati nei modi + disparati.
Se a questo aggiungiamo che alcuni professori universitari sono quasi sempre assenti il quadro dell’Università italiana è completo.
Ma loro si sentono con la coscienza tranquilla perchè si giustificano con il fatto che lo Stato li paga poco.
E se lo Stato non li pagasse + ?
Forse qualcuno comincerebbe a filare dritto 😉

W R U

è la web radio dell’Università degli studi di Udine

E’ una radio “All On demand” ricca di contenuti e rubriche.
La sede si trova a Gorizia in via Diaz 5, presso il “Palazzo Alvarez”.

“La nostra mission è favorire l’integrazione dell’ascoltatore nel tessuto scientifico, attraverso lo sviluppo professionale e la ricerca all’interno di questo laboratorio di radiofonia. La nostra mission valoriale vuole contribuire a creare opportunità di tirocinio, ovvero nuove figure professionali da inserire nel settore della comunicazione che si basa sul web 2.0 e sul forte gioco di squadra che tiene unito il nostro gruppo.”

IN BOCCA AL LUPO, GUYS ! 😉

Look at… WRU – la web radio dell’università di Udine