BICINCITTA’

IL PROGETTO BIKE-SHARING A TREVISO

In alcune città della provincia di Treviso ( Treviso, Oderzo e Villorba ) da alcuni giorni si può usufruire del servizio di bike-sharing. Chi arriva con il treno o il bus potrà girare in città con biciclette pubbliche, grazie alla realizzazione di cicloposteggi dove si possono prendere o lasciare le bici tramite una tessera elettronica.
Un idea che senz’alto contribuirà a migliorare la mobilità anche se per risolvere i gravi problemi di traffico che assillano le città bisognerebbe prima di tutto evitare che la gente arrivi con le auto fino in centro. Ma questo lo si può fare solo creando dei parcheggi esterni ai centri abitati e permettendo alle persone di utilizzare dei mezzi pubblici efficienti, biciclette pubbliche e i rollers 😉

ODISSEA

D’UN GRAPPOLO D’UVA CHIAMATO TOCAJ

Chi l’avrebbe mai creso che il nostro amato “Tocaj” sarebbe diventato un ricordo del passato e le bottiglie avrebbero cambiato etichetta sostituendo il nome con quello di Friulano Doc. Eppure è stato così . L’origine del Tocaj sembra sia ungherese e quindi il nome spetta a quei vitigni. Ma a rendere la vicenda + appassionante ci hanno pensato i veneti qd hanno deciso di cambiare nome al loro “Tocaj” sostituendolo con Tai. Forse si sono dimenticati che a due passi da casa, in Friuli, “tai” significa tazza di vino ?
Su un articolo de L’espresso si legge che “c’è chi sta lavorando per riaprire il caso con l’Ungheria avendo scoperto che nel 1632 i magiari chiamarono i vitigni di Tocai di origine friulana, Furmint, in onore della baronessa Aurora Formentini che portò in dote «vitti di Toccai 300», quando andò in sposa al conte Adam Batthyany della Contea di Vas”.
Cmq stiano le cose, a volte ci vorrebbe un po’ di buon senso. Essendo l’origine del vitigno così incerta, ed essendo il nome “Tocaj” ormai entrato a far parte della tradizione enologica veneta e friulana, forse sarebbe meglio mantenere il nome in tutte e tre le zone. E così vissero felici e contenti tutti quanti.

ABBIAMO GUARDATO

IN FONDO AL POZZO DEI DESIDERI

e abbiamo visto riflessa la nostra immagine, i nostri desideri, le nostre paure, i nostri dubbi, le nostre speranze ma soprattuto un abbraccio grande come PRATO DELLA VALLE. E allora… il cielo si è messo a sorridere e i raggi del sole hanno reso il nostro abbraccio + caloroso. Così una domenica iniziata con un asfalto bagnato, un cielo grigio, dei pattinatori incerti sul da farsi si è conclusa nel migliore dei modi.
Ma a riscaldare i nostri cuori ci avevano già pensato Silvia e Carlo con la loro calorosa accoglienza in quel di Portello dove ci siamo incontrati il sabato sera, prima di partire per un giro by night per le stradine e le piazze del centro di Padova che ricordano un po’ Venezia per lo stile dei palazzi e un po’ Bologna per i portici. E come marinai in giro per il mondo siamo sbarcati su un’Isoletta a cenare in allegra compagnia.
Un mega mega saluto a Silvia, a Carlo, a tutti gli organizzatori e un ringraziamento a Silvia per l’ospitalità . Salutoncici a tutti i pattinatori che abbiamo incontrato.

MANDI A DUCJ !
kisses and hugs
by Manolo

Look at… the pictures: rollerLove a Padova in piazza Prato della Valle