Un’avventura al limite (caldoncici !)
Ciao a tutti, amanti della montagna e delle sfide! Ieri, 31/05/2025, mi sono lanciato in un’esperienza davvero intensa sulla Ferrata Bruno Biondi in Val Rosandra. Un percorso suggestivo, immerso in un paesaggio carsico unico, che regala scorci mozzafiato. Ma devo ammettere che questa volta l’avventura si è trasformata anche in una lezione importante sui pericoli del caldo.
Ho percorso la ciclabile Cottur e poi ho imboccato il sentiero 49a che porta alle ferrate Rose d’Inverno. Dopo circa 45 minuti e un dislivello di 140 metri, sono arrivato alle Rose d’Inverno. Lì ho fatto una sosta, approfittando di una comoda area picnic per ricaricarmi con una barretta.
Poi, mi sono diretto verso la Ferrata Bruno Biondi. Ho scelto di affrontarla in un modo un po’ insolito: l’ho percorsa al ritroso, partendo dall’attacco Ovest (traccia 13) per arrivare alla traccia n.1, il punto di partenza abituale. Devo dire che percorrere la ferrata in questo senso è decisamente più impegnativo, con molti tratti verticali che richiedono forza e concentrazione. Fatta in questo senso la ferrata può sicuramente essere valutata di difficoltà D.

E dopo la tratta 12 e 11, dove si superano delle belle pareti verticali, una breve pausa dopo la decima tratta per bere un po’ d’acqua ci sta. Ma proseguendo, il caldo si è fatto sempre più insopportabile. Ho sudato tantissimo, e alla fine, la mia maglietta era completamente intrisa di sudore, con un forte odore di ammoniaca. Nonostante la fatica e il disagio, è stata comunque una bella esperienza, ma mi ha fatto riflettere su quanto sia cruciale gestire l’esposizione al sole in montagna.
Quando il sole diventa forte: i rischi del caldo in ferrata
La mia esperienza di ieri è un chiaro esempio di come il caldo eccessivo possa trasformare un’escursione in una vera e propria prova di resistenza, con rischi per la nostra salute e sicurezza. Ecco alcuni dei problemi che si possono affrontare quando si percorre una ferrata (o qualsiasi sentiero esposto) nelle ore più calde:
Disidratazione rapida e colpi di calore: il caldo, unito allo sforzo fisico intenso su tratti verticali ed esposti, provoca una sudorazione abbondante. Si perdono rapidamente liquidi e sali minerali, aumentando il rischio di disidratazione, crampi, vertigini, affaticamento precoce e, nei casi più gravi, colpi di calore.
Affaticamento estremo: l’organismo lavora molto di più per termoregolarsi, portando a un senso di spossatezza ben maggiore del normale. Questo rende ogni singolo passo più gravoso, specialmente su ferrate tecniche come la Bruno Biondi, che, se fatta al ritroso, presenta tratti particolarmente impegnativi.
Roccia e cavo ustionante: le pareti, ma anche il cavo, rocciose esposte al sole assorbono calore e possono diventare roventi. Questo rende scomodo e potenzialmente doloroso appoggiare le mani o il corpo, compromettendo la presa e la sicurezza.
Difficoltà di concentrazione: la mente, affaticata dal caldo e dalla disidratazione, può perdere lucidità. In un ambiente dove precisione e attenzione sono vitali, una minore concentrazione può portare a errori pericolosi.

Segnali dal corpo: l’odore di ammoniaca nel sudore è un segnale che il corpo sta iniziando a catabolizzare le proteine (cioè a “bruciare” le proteine muscolari) per produrre energia, invece di utilizzare carboidrati o grassi. Questo succede spesso quando le riserve di glicogeno (carboidrati) sono scarse, e indica un forte stress metabolico dovuto allo sforzo intenso e alla disidratazione. Un chiaro segno che il corpo è sotto pressione e ha bisogno di recuperare.
Per le prossime avventure, ho imparato la lezione. Ecco cosa cambierò e cosa consiglio a tutti per evitare esperienze simili:
Pianificare gli orari: partire molto presto al mattino, idealmente prima delle 8:00, per affrontare i tratti più esposti nelle ore più fresche.
Idratazione mirata: non solo acqua, ma anche bevande isotoniche e frutta. Aiutano a reintegrare i sali minerali persi con il sudore, prevenendo i crampi e mantenendo l’equilibrio elettrolitico. In particolare l’acqua di cocco, magari con l’aggiunta di un pizzico di sale, offre un’idratazione efficace e un buon apporto di elettroliti naturali.
Cura dell’alimentazione quotidiana: è fondamentale garantire all’organismo un apporto adeguato di proteine e grassi nella dieta quotidiana. Questo aiuta a costruire riserve energetiche più efficienti e a ridurre il rischio di catabolismo proteico durante lo sforzo.
Ascoltare il proprio corpo: i segnali di stanchezza o malessere non vanno ignorati. Se sentite che il caldo vi sta affaticando troppo, è meglio fermarsi, riposare in un punto ombreggiato e valutare se proseguire.
Abbigliamento adeguato: indossare capi leggeri, traspiranti e di colore chiaro per favorire la dispersione del calore. Un cappello o una bandana possono proteggere la testa dal sole.
La Ferrata Bruno Biondi è un’esperienza fantastica che merita di essere vissuta, ma la prudenza e una buona preparazione sono sempre la chiave per godersi appieno la montagna in sicurezza.
E voi, avete mai avuto esperienze simili? Condividete i vostri consigli nei commenti per affrontare il caldo in montagna!
Buone camminate a tutti !!!
#peaceandlove
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