Francesco Galanzino :
la sua impresa
Francesco Galanzino vive a Tortona. E’ istruttore di arrampicata sportiva con innumerevoli vie di roccia e cascate di ghiaccio all’attivo nelle Alpi italiane e francesi, e ha partecipato a spedizioni in alta quota in Pakistan e Bolivia. Nel 2005 cambia attività sportiva e partecipa a diverse gare di trail running cioè la corsa in ambiente naturale su distanze lunghe, e più precisamente le Adventure Races, che sono le gare a tappe in ambienti “non convenzionali”.
Tanto per capire chi è Francesco Galanzino :
Istruttore di arrampicata Federazione Arrampicata Sportiva
Italiana
Più di 100 vie TD+/ED di roccia nelle Alpi Italiane e Francesi
Più di 50 Cascate di ghiaccio TD+ nelle Alpi Italiane e Francesi
Nuove vie aperte
BOLIVIA Cascade des Enfants 200 metri, quota di partenza
4.200, IV/3+
ITALIA Couloire di Daviduccio, 250 metri, III/ M5+/3+
EXPEDITIONS
BOLIVIA 2003, Parinacote 6.350 metri
BOLIVIA 2003, Huayna Potosì 6.088 metri
PAKISTAN 2001, Spantik Peak 7.021m, vetta fallita per
condizioni meteo, raggiunta quota 5.400m
MAROCCO, Gorges de Todra, Pilier Cochon e altre . . .
Adesso vorrebbe realizzare un sogno:
compiere nell’arco di soli otto mesi tutte le gare che compongono il “Grande Slam dei 4 deserti” – organizzato da Racing the Planet – ovvero il concatenamento, in meno di un anno, delle quattro competizioni di corsa a piedi e in totale autosufficienza nei luoghi più estremi e diversi della Terra:
1. Gobi (Cina)
2. Atacama (Cile)
3. Sahara (Egitto)
4. Antartide (Polo Sud)
l’impresa incomincerà il prossimo 28 maggio 2007 con la “Gobi March” (250 Km nel deserto del Nord Ovest della Cina).
Una sfida estrema quella di Francesco Galanzino, ma anche il mezzo per lanciare, come testimonial di Greenpeace, un messaggio di allarme sui rischi che il pianeta sta correndo. Non a caso le zone in cui si svolgeranno le gare, come il Sahara, il Gobi e l’Atacama, lambiscono aree minacciate dalla desertificazione dovuta alle mutazioni climatiche. E Galanzino non solo ha completato queste gare estreme, ma lo ha fatto con uno spirito di determinazione e resilienza che ha ispirato corridori e appassionati di tutto il mondo.
Ogni tappa del “Grande Slam dei 4 Deserti” rappresenta una prova di resistenza fisica e mentale. Nel Deserto del Sahara, le temperature possono raggiungere i 50 gradi Celsius, mettendo alla prova la capacità di resistenza al calore e alla disidratazione. Il Deserto di Gobi, con le sue temperature estreme e il terreno accidentato, richiede un’enorme adattabilità e forza interiore. L’Atacama, noto come il deserto più arido del mondo, sfida i corridori con condizioni aride e un ambiente ostile. Infine, l’Antartide offre un contrasto estremo con il suo freddo glaciale e i venti impetuosi, testando i limiti della resistenza umana al freddo.
Francesco Galanzino ha dimostrato una dedizione straordinaria nella sua preparazione per il “Grande Slam dei 4 Deserti.” Allenamenti intensivi, una dieta rigorosa e una preparazione mentale solida sono stati fondamentali per affrontare le difficoltà di queste gare. La sua capacità di superare le sfide fisiche e mentali lo ha portato a completare con successo tutte e quattro le tappe del Grande Slam, guadagnandosi un posto tra i più grandi ultramaratoneti della storia.
L’impresa di Francesco Galanzino nel 2007 rimane un esempio luminoso di resilienza, spirito di avventura e determinazione umana. La sua partecipazione al “Grande Slam dei 4 Deserti” non solo ha dimostrato le sue straordinarie capacità atletiche, ma ha anche ispirato molti altri a sfidare i propri limiti e a perseguire i propri sogni con passione e impegno. La sua storia continua a motivare corridori di tutto il mondo a esplorare i confini delle loro possibilità e a scoprire il vero significato della perseveranza.
by Manolo
#peaceandlove
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09.aprile.2007
Francesco Galanzino si classifica al secondo posto anche nella prestigiosa maratona del Polo Nord,
l’unica competizione al mondo che si compie unicamente sull’acqua.
Greenpeace article:
” Francesco Galanzino has run the Gobi Desert, the Atacama Desert, and the Sahara as a Greenpeace volunteer, to raise the alarm about Global Warming.
His latest endeavour: a 42 Km (26 mile) marathon at the North Pole. Francesco and fellow professional and amateur runners faced temperatures of -30°C, which meant they had to pause and thaw their eyelashes from time to time. (Click the picture for a bigger version and have a look at the frozen mascara he’s wearing.)
Francesco arrived second and opened an “Energy Revolution” banner for Greenpeace on his arrival at the finish line.
This is the stuff that the Greenpeace spirit is made of: individuals willing to face any challenge to make a stand for our planet’s future. Thanks, Francesco, for this inspiring statement. It’s a great reminder of just how many ways we can each make a difference, whether we’re doing the extraordinary by racing at the top of the world, or the ordinary by changing the light bulbs in our own homes. Common to both is the knowledge that the actions and choices and statements we make as individuals are what the future will be shaped by, and the belief that we can all, in whatever way, make a difference.
Here’s to the spirit of Francesco! ”
Mandi !
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che dire un grande . . .
non per niente è un climber 🙂
by Manolo
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