… SI ALZO’ IN VOLO
Era il 29 dicembre 1923 quando al Campo di Marte ( FI ) Antonio Mattioni riuscì a far volare la sua creatura la “botte volante“. Si realizzava così un sogno coltivato fin da bambino quando a Cividale del Friuli costruiva aquiloni con le canne di fiume e la carte velina. Ma l’intuizione di sfruttare la scia d’aria provocata dall’elica gli venne già nel 1909 durante una manifestazione di aeroplani a Montichiari ( BS ). In quell’occasione, complici le condizioni atmosferiche, si accorse che il flusso d’aria che veniva generato e andava disperso era notevole. Così investì tutte le sue risorse per costruire un prototipo di aereo a reazione dove l’elica era intubata. Antonio Mattioni aveva anche fatto richiesta al Ministero per ottenere un contributo. Ma la prima volta gli venne risposto che prima volevano vedere se il suo prototipo volava. Quando riuscì a far volare l’aeroplano e fece di nuovo la richiesta, i nostri cari politici gli risposero che non erano + interessati alla sua invenzione. Fortunatamente Mattioni aveva, con molta lungimiranza, anche portato avanti la sua attività di tipografo che poi si trasformerà in quella di editore. E questo gli permise di brevettare la sua invenzione e soprattutto di realizzarla. Ma un adeguato aiuto finanziario da parte del Ministero della Difesa-Aeronautica gli avrebbe permesso anche di svilupparla adeguatamente. Ma si sa i nostri politici non brillano certo per lungimiranza ed ecco che il riconoscimento del valore della sua invenzione gli arriverà solo nel 1950, quando il suo brevetto era già stato acquistato nel ’39 dai tedesci e poi dagli inglesi e dagli americani. A 130 anni dalla sua nascita il Comune di Cividale gli rende omaggio con una mostra che si può vedere fino al 23 maggio nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti.
Mandi di cûr !
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L’aereo
Basterebbero
le pale di un ventilatore
per l’elica
una vecchia tinozza
per la carlinga.
Due tavole da stiro
per le ali
e le ruote di un triciclo
per i carrelli.
Costruirei un aereo
che mi sollevi in cielo
a volare sulle valli
e sulle cime dei monti
sull’acqua dei fiumi
e sulle onde del mare
tra sole e stelle
per poi planare dolce
sul prato del mio amore
Paolo Carbonaio