Mostre dedeade a Harry Bertoia

Dae Nature al Segn

Wire Chair by Harry Bertoia (1948) “Dalla natura al segno” chest il titul de mostre dedeade al furlan, plui cognossût in Americhe dopo Carnera, Arieto ( Harry ) Bertoia, a cent agns dae sô nassite. La mostre si vierzarà sabide ai 7 di Fevrâr 2015 e larà indenant fintremai ai 29 di Març 2015 e e sarà logade in doi puescj: la Galarie Harry Bertoia a Pordenon e la cjase indulà al è nassût a S. Lurinç Darzin (Pn). Di fat nassût il 10 Març 1915 a S. Lurinç Darzin intune famee di contadins, al veve scuviert fin di frut la sô passion par la lavorazion dai metai divertintsi a fâ sculturis cun il fier intal cjast di cjase. Intal 1930 migrât cun il pari intai Usa e rivarà a coltivâ la passion par l’art frecuentant lis scuelis tant innomenadis di Detroit e di Bloomfield Hills. Po dopo e deventarà cognossût in dut il mont par i sôs lavôrs tant che designer, famose la sô cjadree Diamond in tondel di açal cromât. Cumò cualchiduna des sôs oparis si cjatin al Guggenheim di New York e intal Vitra Design Museum. Di plui la sô passion pe Nature, e in particolâr pe campagne furlane, lu puartarà a meti in vore des sculturis che a sunin cun l’aiar e a cjapin ispirazion dal sunôr de aiar intun cjamp di blave.
Noaltris o ven voie di ricuardâlu cun lis sôs peraulis:

L’uomo non è importante
l’umanità è ciò che conta, alla quale credo
di aver dato il mio contributo.
L’umanità continuerà anche senza di me
ma io non vado via, non vi lascio.
Ogni volta che vedrete le cime degli alberi,
mosse dal vento, voi penserete a me;
o se vedrete un fiore, penserete a me.
Non sono mai stato religioso, non in modo
formale, ma quando camminavo nel bosco
sentivo la presenza di una forza superiore
intorno a me.

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Harry Bertoia, San Lorenzo d’Arzene, 10 marzo 1915 – Barto, 6 novembre 1978

Mandi di cûr !

L’art dal riciclâ

a Manzan

Intai ultins agns a Manzan la crisi economiche e je stade cetant nereose, une vore di aziendis a àn sierât negozi, e i capanons indulà prin si lave a vore a son restâts vueits, ma no ducj. In cualchidun si fâs ancjemò alc di gnûf e innovatîf in graciis di personis che a àn savût creâsi une gnove ativitât. Livio Fantini e je une di chestis.
La sô vite i veve dât une grande capacitât di doprâ i imprescj di vore ma cumò dut e coreve il risi di pierdisi se no ves vût cûr di metîsi in zûc rivant a tirâ fûr il sô lât artistic. Cussì cuant che lu si incontre intal capanon, intal mieç de sôs sculturis, si capîs subite che si trate di un om plen di energje e voie di fâ. Di plui la sô sensibilitât ai problemis dal ambient lu àn puartât a sielzi di doprâ cetancj materiâi di recupar. Intal sô laboratori no si bute nuje e dut e cjate, planc plancot, une forme e un puest indulà stâ. Intal atelier a son in mostre lis oparis plui impuartantis, chenti si viôt une biele Venere furlane in len di cedri, dei cesens in amôr, dai pes in piere piasentine, une rapresentazion dal infinît in marmul e un biel leon in… tant che intal laboratori a son i bancs di vore e indulà si cjatin ancje dutis lis sculturis fatis cun i fruçons, ven a stai animâi, zûcs, anei e v.i. che si puedin viodi intes fotos.

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:mrgreen:

Arte a KM zero

1^ expo d’arte sostenibile

Dal 31.05.2013 al 29.06.2013 presso il Teatro Palamostre di Udine c’è la mostra “ARTE KM ZERO” ovvero la 1^ Expo d’Arte sostenibile. 80 le opere esposte da artisti di Udine e dintorni con materiali di riciclo e recupero. Oltre alla mostra ci sono laboratori x bambini, incontri con gli artisti e gite a km variabile.
Domenica, 23.06.2013, c’è stata la gita a Cividale del Friuli con la visita all’atelier dell’artista Giorgio Benedetti, che realizza molte delle sue sculture ispirandosi alla natura e utilizzando materiali presi in loco. Un artista molto apprezzato in Germania e in Austria ma forse ancora poco conosciuto in Friuli, tanto x non smentire il detto nemo profeta in patria. Il suo attuale laboratorio si trova all’interno di una corte a Cividale e il fabbricato, ora ristrutturato, era un ex fienile. Una bella coincidenza xk anche quando era a stare sul Matajur lavorava in un ex fienile. Questo testimonia il suo forte legame con l’ambiente rurale, la natura ma anche la sua volontà e capacità di recuperare dei manufatti locali di notevole valore. Giorgio ci ha raccontato di come il Matajur, che ora appare brullo, non lo fosse sempre stato. Infatti, forse pochi lo sanno, era ricoperto da castagni e faggi fino a quando la Repubblica di Venezia non ha deciso di utilizzarli x le costruzioni e x le carbonaie. Per cui i friulani non solo hanno dovuto subire il dominio politico dei veneti e la loro colonizzazione linguistica ma anche la distruzione dell’ambiente.
Nel pomeriggio il giro è continuato con la visita all’azienda agricola “Ronco Albina” di Spessa dove Marco ci ha parlato della sua attività di giovane coltivatore e dell’attività svolta con la fattoria didattica e il B&B.
Una giornata molto interessante passata tra arte e natura e dove non sono mancate le emozioni.

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GUERRIERO

LONGOBARO

Non so se Giorgio abbia tra i suoi antenati qualche guerriero longobardo ma certamente le sue sculture riescono a trasmettere sempre emozioni nuove. Dal 29 agosto al 19 settembre a Cividale del Friuli, nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti di Borgo di Ponte, è possibile vedere la sua mostra antologica ( 25 anni di attività ).

Giorgio Benedetti è nato a Pirano d’lstria nel 1949.
Si è diplomato maestro d’arte nel 1968 presso l’Istituto d’arte di Udine.
Ha iniziato nel 1985 la carriera artistica aprendo a Cividale del Friuli un’atelier con annesso laboratorio, spazio dove tutt’ora svolge la sua attività.
Nell’arco di questi anni ha partecipato a numerosi simposi di scultura su legno, pietra, neve, in Italia e all’estero ottenendo premi e riconoscimenti di pubblico e critica. Fra questi ricordiamo quelli di Madonna di Campiglio, Cortina, Belluno, San Candido, Corvara, Millstatt (A), Lubiana (Slo), Evolene (CH). Ha allestito diverse personali in Italia e all’estero fra queste le personali di Monaco di Baviera, Sachsenburg (A), Kronberg (D), Verbie (CH), Milstatt (A). Ed è proprio sul lago di Millstatt che Benedetti trova ispirazione per quello che caratterizza la sua ultima ricerca e che diviene un incontro emozionante con la natura:I Cigni. I Cigni del lago si trasformano in figure femminili dai colli lunghi e sinuosi, dalle chiome che fluttano quasi ad espandersi nell’aria in un movimento di onde. Figure agili, leggere che proiettano ombre sinuose sulle pareti, sugli spazi che le circondano; figure che ”concretizzano” il lavoro di Benedetti fatto di segno, di colore, di forma. Ed ecco ancora Le Fate figure che paiono vive, palpitanti, sognanti; figure che si estendono verso l’alto, quasi a volere toccare il cielo, figure dai capelli aureole, dai colori tenui e delicati in contrasto con il segno sicuro e deciso che caratterizza la loro veste. Le sue opere piacciono. I corpi esili delle donne che svettano verso l’alto in una modernità che non rinnega la tradizione, ci fanno rivedere e ricordare il passato in un legame stretto con il presente portandoci verso un nuovo che ci attrae.

Giorgio Benedetti - le foto della mostra a Cividale del Friuli

Parco delle Rose a Grado (GO)

LA GRANDE SFERA

Dallo scorso anno per entrare al Parco delle Rose di Grado non è + necessario fare il biglietto d’ingresso in spiaggia. Così anche durante il periodo estivo è possibile fare una passeggiata e portare i bambini a giocarci. Vicino al Parco delle Rose c’è la piscina termale aperta tutto l’anno. Facendo due passi verso il centro si arriva al Palazzo dei Congressi, un moderno edificio circondato da un ampio parco dove si può ammirare la grande Sfera ( 1980 ) di Luciano Ceschia, pittore e scultore friulano.

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TRA FERRO

ED ARIA

Wire Chair by Harry Bertoia (1948) Questo il titolo della mostra dedicata al friulano + conosciuto in America dopo Carnera, Arieto ( Harry ) Bertoia, a trent’anni dalla sua scomparsa. La mostra si è conclusa nel settembre 2008 ed era allestita all’interno della sua casa natale. Nato a S. Lorenzo di Arzene ( PN ) nel 1915, in una famiglia contadina, ha scoperto ancora ragazzino la sua passione per la lavorazione del metallo divertendosi a fare sculture nel granaio di casa. Emigrato negli USA con il padre ha potuto coltivare la passione artistica frequentando prestigiose scuole a Detroit e a Bloomfield Hills. E’ noto in tutto il mondo per i suoi lavori come designer ( famosa la sua poltrona Diamond in tondino d’acciaio cromato ). Alcune sue opere sono esposte al Guggenheim di New York e e al Vitra Design Museum. La sua passione per la natura e, in particolar modo, per la campagna friulana lo porterà a realizzare delle sculture sonore che si ispirano al suono del vento in un campo di grano.
Il Museo Civico di Pordenone ha inaugurato il 23 maggio 2009 una grande mostra per ricordarlo. La mostra resterà aperta fino al 20 settembre.
Saranno documentati i rapporti umani e professionali di Harry Bertoia con Eero Saarinen, Charles Eames, Florence Knoll.

Noi lo vogliamo ricordare con le sue ultime parole:

L’uomo non è importante
l’umanità è ciò che conta, alla quale credo
di aver dato il mio contributo.
L’umanità continuerà anche senza di me
ma io non vado via, non vi lascio.
Ogni volta che vedrete le cime degli alberi,
mosse dal vento, voi penserete a me;
o se vedrete un fiore, penserete a me.
Non sono mai stato religioso, non in modo
formale, ma quando camminavo nel bosco
sentivo la presenza di una forza superiore
intorno a me.

Harry Bertoia, 9 ottobre 1978

Mandi di cûr !

DALLE PIETRE

AI COLORI

E’ la mostra organizzata dalla Associazione “Storie dai Longobars”. La mostra si è tenuta a palazzo Frangipane a Tarcento e nella Chiesa di S.Maria di Corte a Cividale (19 – 28 dic ).
La rassegna è dedicata allo scultore Manlio Di Gusto e ai pittori Manuela Tagliamento e Valentino Vidotti. Tutti e tre vivono a Tarcento e dintorni.
“Dal Caos all’ordine. Questa mostra nasce così. Dalla ricerca di un possibile ordine derivante dall’unione di stili diversi, esperienze eterogenee, personalità contrapposte.”

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