… una proposta
Il Consiglio dei ministri del 10 febbraio scorso, su proposta del ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, ha approvato il disegno di legge per l’ordinamento delle professioni del turismo montano.
Il disegno di legge interviene in una materia oggetto di competenza concorrente Stato-Regioni e ribadisce il principio che spetta allo Stato individuare le nuove figure professionali e i requisiti o i titoli necessari per l’esercizio di professioni che necessitano comunque di una specifica preparazione a tutela di interessi pubblici generali, come la salute e la sicurezza delle persone, mentre è rimessa alla competenza regionale la formazione delle figure professionali definite con legge dello Stato.
Con il provvedimento si fissano dunque i principi fondamentali che le Regioni dovranno seguire per disciplinare l’abilitazione all’insegnamento delle tecniche alpinistiche, all’accompagnamento alle ascensioni in roccia, neve e ghiaccio, all’accompagnamento in escursioni in ambiente montano o sotterraneo o in escursioni a cavallo.
In particolare, il disegno di legge individua una figura del tutto nuova: il maestro di arrampicata, che possiede solo competenze specifiche sui terreni rocciosi e quindi non esercita in aree alpine. Inoltre, introduce a livello nazionale alcune figure già previste da leggi regionali (la guida speleologica, la guida equestre), disegna meglio il profilo di altre professioni già individuate per legge, come l’accompagnatore di media montagna, la guida vulcanologica, la guida alpina, specifica la natura della scuola di alpinismo, dà una precisa definizione di tecniche e materiali alpinistici il cui utilizzo sarà riservato a figure professionali adeguatamente preparate.
Il testo, che sarà sottoposto alla conferenza Stato-Regioni, contiene una nuova disciplina delle professioni del turismo montano, in attuazione della legge 2 gennaio 1989 n.6.
La creazione della figura del maestro di arrampicata è molto importante perchè finora solo le guide alpine potevano fare corsi d’arrampicata in falesia con l’eccezione dei corsi del CAI a cui però non era riconosciuto un valore professionale.
In questo modo gli istruttori societari ( 6b a vista ) e federali (7b a vista ) della FASI non potevano organizzare corsi in falesia. In pratica i climbers, che hanno attrezzato la maggior parte delle falesie, non possono esercitare la professione.
Adesso sembra si voglia porre rimedio a questa situazione con la creazione di istruttori ad hoc. Si tratta di vedere come verranno organizzati i corsi per istruire i maestri d’arrampicata e chi vi potrà partecipare. Proprio per questo è importante che noi climbers ci organizziamo in un coordinamento per poter avanzare le nostre richieste o proposte.
Documentazione sulla legge quadro per il turismo montano:
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