La Storia
Cividale del Friuli, un’incantevole cittadina situata nel nord-est d’Italia, è conosciuta per il suo ricco patrimonio storico e culturale e soprattutto per la sua storia longobarda. Tra i numerosi monumenti di Cividale, spicca il celebre Ponte del Diavolo, un’iconica struttura che attraversa il fiume Natisone. Questo ponte non è solo una meraviglia architettonica, ma anche il fulcro di numerose leggende che si intrecciano con la storia locale. Questo testo esplorerà sia la storia che la leggenda del Ponte del Diavolo, offrendo una panoramica dettagliata di questa affascinante costruzione.
Il Ponte del Diavolo di Cividale del Friuli è un imponente ponte in pietra che attraversa il fiume Natisone. La sua costruzione risale al XV secolo, più precisamente al 1442. Fu costruito per sostituire un precedente ponte in legno, che era stato distrutto dalle frequenti piene del fiume. L’architettura del ponte è notevole per la sua semplicità e solidità: si tratta di una struttura a due arcate che si appoggiano su una grande pietra al centro del fiume, con una lunghezza totale di circa 50 metri e un’altezza di 22 metri sopra il livello del fiume e una larghezza di circa 3.60 m.
Il ponte fu realizzato con pietra locale, estratta dalle cave dei dintorni di Cividale. La scelta della pietra come materiale da costruzione si rivelò particolarmente felice, data la resistenza della struttura agli eventi atmosferici e alle inondazioni. I lavori di costruzione furono finanziati dalla comunità locale, con un forte coinvolgimento del governo della Repubblica di Venezia, che all’epoca dominava la regione.
Durante il Medioevo e il Rinascimento, Cividale del Friuli era un importante centro commerciale e strategico. Il Ponte del Diavolo non solo collegava le due sponde del Natisone, ma facilitava anche il commercio e i trasporti tra il Friuli e le regioni confinanti. La presenza del ponte permise a Cividale di svilupparsi ulteriormente come centro urbano e di mantenere una posizione di rilievo nella rete commerciale del nord Italia.
Inoltre, il ponte aveva una rilevanza militare significativa. La sua posizione strategica lo rendeva un punto chiave per il controllo del territorio. Durante le guerre tra le città-stato italiane e le invasioni straniere, il ponte fu spesso al centro di scontri e battaglie. La sua robustezza permise a Cividale di resistere a numerosi attacchi, contribuendo alla difesa della città.
Nel corso dei secoli, il Ponte del Diavolo ha subito vari interventi di restauro per preservarne l’integrità. Già nel XVI secolo, furono eseguiti lavori per rinforzare le fondamenta e riparare i danni causati dalle piene del fiume. Nei secoli successivi, ulteriori restauri furono necessari, specialmente durante il XIX e il XX secolo, quando il ponte fu sottoposto a un traffico sempre maggiore. E proprio in questi giorni si sta provvedendo a fare la manutenzione della pavimentazione del ponte che resterà chiuso fino al 10 luglio 2024 salvo giornate di pioggia.
Durante la Prima Guerra Mondiale, per fermare l’avanzata delle truppe nemiche a seguito della ritirata di Caporetto, il ponte fu fatto saltare. Tuttavia, dopo la guerra, fu ricostruito fedelmente seguendo i piani originali, e oggi il Ponte del Diavolo continua a essere un simbolo di resilienza per la città di Cividale del Friuli.
La leggenda
Come spesso accade con strutture antiche e imponenti, anche il Ponte del Diavolo è avvolto da un’aura di mistero e leggenda. La storia più famosa riguarda la costruzione del ponte stesso. Si narra che gli abitanti di Cividale, dopo numerosi tentativi falliti di costruire un ponte stabile che potesse resistere alle piene del fiume, fossero disperati. Ogni volta che cercavano di erigere una struttura, questa veniva spazzata via dalle acque del Natisone.
Secondo la leggenda, fu allora che apparve il Diavolo, proponendo un patto agli abitanti della città. Offrì loro di costruire il ponte in una sola notte, ma in cambio voleva l’anima del primo essere vivente che lo avrebbe attraversato. Gli abitanti, pur di avere finalmente un ponte stabile, accettarono il patto. Come promesso, il Diavolo costruì il ponte in una sola notte, utilizzando pietre grandi e robuste, che sembravano messe in opera con una forza sovrumana.
Al mattino, il ponte era terminato, e gli abitanti di Cividale si trovarono di fronte al dilemma di chi far attraversare per primo il ponte. Non volevano sacrificare un essere umano e cercarono una soluzione per ingannare il Diavolo. Dopo lunghe discussioni, decisero di mandare un animale al posto di una persona. Così, un cane (in altre versioni un maiale o un gatto) fu spinto sul ponte. Quando il Diavolo si accorse dell’inganno, si infuriò terribilmente. Tuttavia, il patto era stato rispettato: il primo essere vivente aveva attraversato il ponte. Il Diavolo, sconfitto, scomparve lasciando il ponte alla città.
La leggenda del Ponte del Diavolo riflette la lotta tra il bene e il male, tra l’ingegno umano e le forze oscure. L’idea di un patto con il Diavolo è un tema ricorrente nelle leggende europee, simbolizzando spesso la disperazione e la determinazione dell’umanità di fronte a sfide insormontabili. La storia del ponte serve anche a spiegare in modo mitico e affascinante la resistenza della struttura, attribuendole un valore soprannaturale.
Conclusione
Il Ponte del Diavolo di Cividale del Friuli è un affascinante esempio di come storia e leggenda possano intrecciarsi per creare un patrimonio culturale unico. La sua costruzione nel XV secolo rappresenta un importante sviluppo architettonico e strategico per la città, mentre la leggenda del patto con il Diavolo aggiunge un elemento di mistero e fascino che continua a catturare l’immaginazione di chiunque visiti il ponte.
Cividale del Friuli ha radici storiche molto profonde, essendo stata fondata da Giulio Cesare con il nome di Forum Iulii. Nel 568 d.C., la città divenne la capitale del primo ducato longobardo in Italia, giocando un ruolo cruciale nella storia del paese. Questa ricca eredità storica si riflette in numerosi monumenti e siti archeologici presenti nella città, tra cui il Tempietto Longobardo, uno degli edifici religiosi più importanti del periodo altomedievale. Nel 2011, l’UNESCO ha riconosciuto l’importanza storica e culturale di Cividale del Friuli, inserendola nella lista del Patrimonio Mondiale come parte del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)“.
Oggi, il Ponte del Diavolo non solo collega le sponde del Natisone, ma unisce anche passato e presente, storia e mito, in un simbolo duraturo della comunità di Cividale del Friuli. La città stessa, con il suo patrimonio longobardo e la sua architettura medievale, offre un ricco contesto storico che arricchisce l’esperienza dei visitatori, rendendo Cividale una destinazione imperdibile per gli appassionati di storia e cultura.
Storia del Ponte del Diavolo di Cividale del Friuli (UD)
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