Monte San Lorenzo

19 Gen , 2025 - Hiking

Monte San Lorenzo

Oggi ho avuto il privilegio di fare un’escursione che mi ha permesso di immergermi completamente nella bellezza e nella storia del nostro territorio. La camminata, partita dal pittoresco paesino di Colloredo di Soffumbergo, mi ha condotto lungo il sentiero CAI 765, che ho ribattezzato “Sentiero delle Foglie Bianche“, fino alla cima del Monte San Lorenzo. Un’esperienza che ha unito natura incontaminata, arte contemporanea e panorami mozzafiato.

Il viaggio è iniziato al piccolo paese di Colloredo di Soffumbergo, vicino a Cividale del Friuli (UD), noto per la sua ricca storia e per la sua posizione strategica ai piedi delle Alpi Giulie. Non appena ho iniziato la camminata, la sensazione era quella di essere immerso in una natura che conserva ancora un fascino selvaggio e misterioso. Il cielo bello e l’aria fresca promettevano una bella camminata.

Il Sentiero CAI 765, che si snoda tra boschi e radure, l’ho ribattezzato “Sentiero delle Foglie Bianche” per via del tappeto di foglie bianche. Il sentiero s’inerpica con una buona pendenza attraverso il bosco del Ban, un’area che un tempo era proibita alla gente comune e che oggi è diventata un luogo di ritrovo per chi cerca arte e bellezza. La particolarità di questo bosco sta nella sua storia: sebbene un tempo fosse bandito, ora è aperto a tutti, e proprio nel Ban la pro loco di Colloredo di Soffumbergo organizza eventi culturali, come spettacoli di teatro, danza e molto altro, che regalano una nuova vita, soprattutto nei mesi estivi, a questi luoghi misteriosi.

Durante il percorso, sono stato colpito dalla presenza di alcune sculture che arricchiscono il sentiero, creando un perfetto connubio tra arte e natura.

Una di queste sculture si chiama “La Mari de Gnot“. Questa rappresentazione affascinante evoca la figura di una divinità mitologica, simbolo della sacralità della notte e della protezione che essa offre alla terra. In molte mitologie, la Madre della Notte è una divinità primordiale, una delle prime entità a emergere dal caos e a dare origine a tutto ciò che esiste. È spesso associata alla creazione, alla fertilità e alla ciclicità della natura.

Camminando lungo il sentiero, è impossibile non rimanere affascinati dalla sua essenzialità e dal mistero che circonda quel buco nero al posto del volto. E sorgono inevitabilmente molte domande. Mi piacerebbe sapere, ad esempio, cosa evoca in voi l’assenza del volto nella scultura?

"La Mari de Gnot" ovvero la madre della Notte,. . . la scultura si trova nel bosco del Ban

Un altro incontro affascinante lungo il cammino è stata la scoperta di una piccola radura, dove ho trovato una scultura che rappresenta il “Lintver“, un piccolo draghetto tipico della mitologia locale. Questo essere leggendario, che ricorda un piccolo drago, è simbolo di forza e di protezione. La leggenda narra che il Lintver fosse un guardiano dei boschi, che proteggesse le creature della foresta e gli esseri umani da pericoli e minacce. La presenza di questa scultura, posizionata in una radura tranquilla, rende l’escursione ancora più suggestiva, portando con sé un senso di mistero e magia.

Il Lintver. il draghetto protettore del bosco

La parte finale dell’escursione è stata la salita verso la cima del Monte San Lorenzo. Arrivando in cima le nuvole hanno coperto il sole e un vento freddo ha iniziato a farsi sentire, aggiungendo un elemento di sfida alla camminata. Tuttavia, la fatica è stata ampiamente ricompensata quando ho raggiunto la Croce di Vetta. Non so perché ma ogni volta che vedo la croce mi viene voglia di pregare e mi sento profondamente soddisfatto.

panorama sulle Alpi Giulie

Da lassù, il panorama era fantastico. Le Alpi Giulie si estendono a perdita d’occhio, con una vista incredibile sul versante Ovest del Matajur e sulla catena del Canin. Nella foto sottostante si vede il crinale, dirupato ed erto, lungo il quale sale il sentiero Palma. Assicuro che il sentiero è veramente erto, quasi un muro, e specialmente percorrendolo in discesa è meglio fare attenzione a seguire bene la traccia per non finire in un canalone.
Poi volgendo lo sguardo verso occidente, le montagne si susseguono all’orizzonte, creando un paesaggio che incanta per la sua vastità e la sua bellezza selvaggia. È il tipo di panorama che ti lascia senza fiato e che ti fa sentire piccolo di fronte alla grandezza della natura.

Il monte Matajur, versante Ovest

Appena iniziata la discesa, poco davanti a me lungo il sentiero, ho visto qualcuno con un cane pastore, forse belga, bianco ma poco dopo è sparito dalla vista. Un bel mistero, perché o si è messo a correre a tutta o si è nascosto da qualche parte. Alle volte succedono cose veramente strane in montagna.

Finito il primo tratto di discesa e raggiunta la strada per Reant ho iniziato il tratto di sentiero che attraversa la Piana sopra Pedrosa (in Valle di Soffumbergo), un bel prato, che si trova proprio sopra Valle, con l’erba quasi tutta non tagliata. Poi quando ero quasi rientrato a Colloredo ho sentito nell’aria fresca il profumo della pioggia ed è stata una bellissima sensazione e poco dopo, sul parabrezza della macchina, scendeva qualche gocciolina di pioggia.

La camminata al Monte San Lorenzo è stata un’esperienza veramente bella e quasi inaspettata: il piacere di camminare in un bosco ricco di storia e leggende, la bellezza delle opere d’arte lungo il cammino, e la maestosità del panorama finale. Se siete amanti della natura, della cultura e delle escursioni, il sentiero delle Foglie Bianche è sicuramente un percorso che consiglio vivamente. Ogni passo lungo questo sentiero racconta una storia e il panorama dalla cima regala uno sguardo indimenticabile su una delle aree più affascinanti del Friuli.

🔝 – D+: 640 m
🚶 – Camminata: 9 km , a/r
⏰ – Tempo: 03H25
📈 – Pendenza media: 13,6% – max 38%
🥾 – Sentiero: E

#peaceandlove


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