Tra boschi, falesie e panorami mozzafiato: un’escursione sul monte Brancot, Palantarins e Tre Corni
Oggi voglio raccontarvi una splendida escursione che mi ha portato a scoprire alcuni angoli spettacolari delle Prealpi Giulie. Partendo da via Castello a Braulins, ho seguito il sentiero CAI 837 fino a raggiungere la cima del monte Brancot, per poi proseguire verso il monte Palantarins e infine il monte Tre Corni. Un itinerario che regala panorami straordinari e un’immersione totale nella natura.
La salita tra boschi e falesie.
Dopo un primo tratto sul sentiero 837, ho deciso di prendere una scorciatoia che passa dove si trovano alcuni settori della falesia di Braulins, conosciuta dai locals con il nome di “Sbranga“. Per gli appassionati di arrampicata, sul sito Webandana.com trovate tutte le informazioni sulle vie attrezzate dei settori Grotta, Panza di Buddha e Torre.

Il sentiero si inerpica in un bosco di agrifogli e primule, con una pendenza costante e un terreno pieno di sassi e radici sporgenti. Man mano che si guadagna quota, il paesaggio si trasforma: le latifoglie lasciano spazio agli abeti e l’erica colora i prati di sfumature violacee, creando un’atmosfera davvero incantevole. Dopo un tratto roccioso, il sentiero si snoda tra massi e vegetazione fino a raggiungere il prato sommitale, dove la pendenza si fa più impegnativa, ma la meta è ormai vicina.
La cima del monte Brancot
Raggiunta la vetta del Brancot, una croce nera segna il punto più alto. Da qui, il panorama è spettacolare: il fiume Tagliamento si distende nella valle sottostante, mentre le cime del monte Chiampon e Cuarnan si stagliano all’orizzonte. E dopo aver affrontato più di 800 metri di dislivello, naturalmente una pausa ristoro è d’obbligo, per godersi il silenzio e la bellezza del paesaggio.

Verso il monte Palantarins e il monte Tre Corni
Dalla cima del Brancot, il percorso verso il Palantarins e il Tre Corni diventa più dolce, una piacevole camminata immersa in un bosco suggestivo. In cima al monte Palantarins e al monte Tre Corni non troverete un’altra croce ma una piccola piramide di sassi. E da lassù, potrete ammirare il verde lago di Cavazzo e in lontananza la regina delle Alpi Carniche l’Amariana.
Il ritorno e la chiesetta di San Michele dei Pagani
Per la discesa, ho scelto di non risalire sul Brancot, ma di aggirarlo seguendo nuovamente il sentiero 837. Una tappa imperdibile lungo il percorso è la chiesetta di San Michele dei Pagani, un piccolo gioiello incastonato tra le montagne. Qui, ho approfittato per ammirare anche le vie di arrampicata della zona, un’ulteriore testimonianza della ricchezza naturalistica e sportiva di questo territorio.
La chiesetta di San Michele dei Pagani fu danneggiata dal terremoto della Carnia nel 1928, e successivamente restaurata nel 1929 e consacrata in onore ai caduti della Grande Guerra (WWI).
L’interno della chiesetta di San Michele dei Pagani è caratterizzato da un soffitto a travatura lignea decorata. Il pavimento è in cotto posato a spina di pesce. All’interno dell’abside si conserva un affresco della SS. Trinità della fine del Cinquecento e sulla parete orientale un affresco risalente alla fine del Duecento, raffigurante San Michele Arcangelo.

Questa escursione si è rivelata una vera immersione nella bellezza primaverile delle Prealpi Giulie. Il vento leggero, i colori della natura e il senso di pace che si respira tra questi sentieri hanno reso la giornata indimenticabile. Se cercate un percorso che unisca trekking, panorami mozzafiato e un pizzico di avventura tra le falesie, questo itinerario fa sicuramente al caso vostro!
Un’escursione sul monte Brancot
In questo video potete ascoltare la conversazione tra alcuni insegnanti che ci raccontano l’escursione fatta da un blogger sul monte Brancot e ci parlano della storia e dell’architettura della bella chiesetta di S. Michele dei Pagani a Braulins . . .
🔝 – D+: 1011 m 🚶 – Camminata: 8 km , a/r ⏰ – Tempo: 03H56 📈 – Pendenza media: 30% – ( max: 61% ) 🥾 – Sentiero: EE
Buone camminate a tutti !
#peaceandlove
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