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Il lago di Doberdò (assieme al lago di Pietrarossa e Sablici) fa parte di uno dei più importanti esempi di idrologia carsica presenti in Italia ed in Europa (in parallelo con i fenomeni del complesso di Postojna e del CerkniÅ¡ko Jezero). Si apre entro un Polje di dimensioni notevoli, entro terreni calcarei di età cretacica, formato da fenomeni tettonici particolari che ne hanno modellato la morfologia attuale. La sua forma si può assimilare ad un “Graben†(forma tettonica formata da faglie che formano una depressione al centro), di cui la faglia più importante è la “faglia di Colle Neroâ€, che prende il nome dall’omonima altura situata presso il lago (Colle Nero-ÄŒrna griža).
Il lago fa parte della “Riserva naturale regionale dei laghi di Doberdò e Pietrarossaâ€. Normalmente la quota del fondo va da 3,5 a 5 m dal livello medio marino, andando da ovest ad est. Come per tutti i laghi carsici, alterna fasi di piena e fasi di magra quasi estrema.
Il lago è stato studiato dalla Società di Studi Carsici “A.F. Lindner†fin dagli anni della sua fondazione. Sono stati eseguite diverse ricerche e studi idrologici, geologici, mineralogici ed esplorazioni importanti. E’ stato trovato, esplorato e rilevato topograficamente un inghiottitoio profondo circa 15 m, con l’ingresso situato a circa 4 metri di profondità dal livello idrico del lago. Anche idrologicamente possiede la sua importanza, le sue sorgenti più cospicue sono poste a est del lago, mentre il sistema di inghiottitoi (quasi totalmente inaccessibili, purtroppo), si trova a ovest. L’acqua della falda idrica del lago viene alimentata in maniera preponderante dal sistema del fiume Isonzo. Tuttora è in corso uno studio idrologico dell’intero Carso Goriziano, coordinato dalla Federazione Spelologica Isontina, di cui il nostro sodalizio fa parte.