L’arte gentile di camminare

14 Feb , 2025 - Hiking,Art

L’arte gentile di camminare

Il romanzo “L’arte gentile di camminare” (titolo originale: The Gentle Art of Tramping = La dolce arte del vagabondaggio) è stato pubblicato per la prima volta nel 1937 nel Regno Unito, ma Stephen Graham lo aveva già scritto nel 1926. Nel 1911 scrisse “A Vagabond in the Caucasus” e nel 1912 scrisse “Undiscovered Russia” e “A Tramp’s Sketches“. Ancora ragazzo studia il russo con Nicolai Lebedev, che lo porterà a fare una vacanza estiva a Lysychansk vicino al mare di Azov e questo cambierà per sempre la sua vita. Così il suo spirito vagabondo lo spingerà a lasciare il suo sicuro posto di lavoro per diventare uno scrittore e un viaggiatore e a sposare una russa di quindici anni più vecchia di lui.

Il libro riflette sull’arte e la filosofia del camminare, un tema molto caro a Graham, che vedeva la passeggiata come una forma di introspezione e di connessione con il mondo circostante.

“L’arte gentile di camminare” di Stephen Graham non è un romanzo tradizionale, ma un saggio che esplora la filosofia e il significato del camminare. Graham, che era un appassionato di viaggi e camminate, ha scritto questo libro con l’intento di riflettere sull’esperienza del cammino come un’attività che va oltre il semplice movimento fisico.

Il camminare come meditazione: Graham considera il camminare un atto di riflessione e di connessione con se stessi. La passeggiata non è solo un mezzo per spostarsi da un luogo all’altro, ma è un’esperienza che permette di entrare in contatto con il proprio spirito e con il mondo intorno. Viene visto come un modo per liberare la mente dai pensieri troppo complessi, dando spazio alla serenità.

L’atto fisico e spirituale: Il camminare diventa per Graham un modo per purificare la mente e il corpo, come una forma di esercizio spirituale. La camminata diventa una sorta di “rituale” in cui la lentezza e la ripetizione dei passi favoriscono una profonda riflessione interiore.

Il camminare nella natura: Graham esplora anche il legame speciale tra il camminare e la natura. Il suo libro celebra la bellezza dei paesaggi che si attraversano mentre si cammina, e come questo cammino permetta di sperimentare la natura in un modo più profondo rispetto a quello che può fare un semplice viaggiatore.

La cultura del camminare: Oltre agli aspetti filosofici, Graham indaga anche come il camminare sia visto e praticato in diverse culture e contesti storici. Parla delle tradizioni legate al camminare in diverse epoche e come questa pratica si sia evoluta nel tempo.

Il camminare come forma di esplorazione sociale: Il libro tratta anche delle persone che si incontrano lungo il cammino e delle storie che si intrecciano con i luoghi attraversati. Graham sottolinea come il camminare possa essere anche un’esperienza di connessione con altre persone e culture, non solo un’attività solitaria.

“Meno si porta e più si vede.
Meno si spende e più si vive.”
Stephen Graham

La citazione riassume perfettamente una delle filosofie centrali di Stephen Graham, non solo nel suo libro L’arte gentile di camminare, ma anche nel suo pensiero generale sulla vita.

Questa frase evoca l’idea che, nel momento in cui riduciamo il nostro bagaglio fisico e mentale, possiamo vivere in modo più pieno e consapevole. “Meno si porta” può riferirsi al fatto che il cammino (sia fisico che metaforico) non richiede carichi pesanti – né materiali, né emotivi – per permetterci di godere appieno dell’esperienza. Il camminatore, riducendo ciò che porta con sé, può vivere in modo più libero, osservando e apprezzando ciò che lo circonda, senza essere distratto dalle preoccupazioni quotidiane o dai pesi materiali.

“Meno si spende e più si vive” riflette il concetto che il consumo e la ricerca del possesso materiale non sono la via per una vita ricca e soddisfacente. Piuttosto, vivere con semplicità, fare esperienze autentiche, connettersi con la natura e con gli altri, sono fonti di vera ricchezza. In questo caso, “spendere” non si limita solo al denaro, ma può anche riguardare l’energia, il tempo e le risorse dedicate a cose che non arricchiscono davvero la nostra vita.

In generale, la filosofia di Graham invita a rallentare, a distaccarsi dalle cose superflue e ad apprezzare il momento presente. Per lui, il camminare è simbolo di questa ricerca di autenticità e semplicità. Rimuovendo ciò che non è essenziale, possiamo veramente vedere e vivere in modo più ricco.

In sostanza, il libro celebra il camminare come un’arte che va oltre il movimento fisico, rappresentando una forma di libertà, di esplorazione, di riflessione e di contatto con la natura e con gli altri. La sua filosofia sottolinea l’importanza di rallentare, di osservare e di vivere con maggiore consapevolezza.

la copertina del libro nella versione italiana appena uscita . . .

Finalmente, dopo quasi cent’anni, è stata pubblicata, nel dicembre 2024, la versione italiana di “L’arte gentile di camminare” da Piano B Edizioni, e sono sicuro che sarà un’esperienza davvero arricchente leggerlo nella nostra lingua! La filosofia che Graham esprime nel suo libro è davvero affascinante e senza tempo. È un invito a rallentare, a riflettere sul nostro rapporto con il mondo e con noi stessi attraverso l’arte di camminare.

In apertura di articolo una foto dello spettacolare monte Tuglia, la cui vetta si può raggiungere salendo dalla malga sottostante lungo il sentiero attrezzato “Ceconi Carlo” ,

#peaceandlove


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2 Responses

  1. E’ una filosofia che condivido perchè la lentezza ti permette di assaporare la bellezza della natura e non so se ci avete mai fatto caso, in mezzo alla natura non ci si sente mai soli, vorrà dire qualcosa ?

  2. Staremo a vedere se nel futuro la montagna sarà ancora vivibile in santa pace, anche se mi sembra che c’è sempre più gente domenicale lungo i sentieri, ma?!?

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